“Testimone oculare” - di Joshua Sobol, regia di David Jentgens
Al teatro Bolivar di Napoli
dal 21 al 27 marzo
Appaiono invece decisamente convincenti le interpretazioni dei nove attori in scena, a partire dall’onnipresente Ettore Nigro che regala un affresco di Franz fatto di una personalità dura e convinta delle proprie idee, ma anche capace di emozionarsi di fronte ai ricordi che riaffiorano dal passato. Con Ettore Nigro sono in scena Emanuele D'Errico, Rebecca Furfaro, Antonio Grimaldi, Monica Palomby, David Power, Teresa Raiano, Dario Rea, Margherita Romeo e Arturo Scognamiglio.
Testimone oculare è un testo che al di là dell’impatto storicistico che gli è proprio, regala anche numerosi spunti di riflessione di fronte alla condizione moderna. Franz Jagerstatter è come lo scrivano di nome Bartleby nel racconto di Melville che ha il coraggio di dire no, di opporsi al flusso non modificabile delle cose, di non piegarsi agli eventi anche a costo di arrivare al discredito sociale o, come avviene sia nel testo di Sobol che in quello di Melville, di percorrere una strada che conduce entrambi i personaggi alla morte.
Servizio
di
Francesco Gaudiosi
Napoli- Va in scena al
Bolivar fino al 27 marzo, per una produzione Limbic Arts Foundation- Teen
Theatre ed Asylum Anteatro ai Vergini, Testimone
Oculare, testo di Joshua Sobol con la regia di David Jentgens, traduzione e
adattamento di Anna Marchitelli e David Jentgens. Ispirato alla vera storia di
Franz Jagerstatter, il testo narra la storia del cittadino austriaco che ebbe
il coraggio di dire di no ad Hitler, rifiutando di svolgere il servizio
militare e per questo arrestato e condannato a morte nel 1943. Il testo di
Sobol regala un affresco crudo e reale delle ultime ore di Jagerstatter, quando
amici, familiari e persino dottori, giudici e preti tentarono invano di
convincere Franz di indossare l’uniforme nazista. Franz Jagerstatter
rappresenta l’obiettore di coscienza che nulla teme di fronte alla morte,
l’uomo che in quanto tale affronta la vita con estrema lucidità e
consapevolezza delle sue scelte.
La testimonianza oculare che
rende Franz convinto della sua scelta è proprio l’osservazione che questi fa
dello stato delle cose: egli guarda la morte in faccia ma non la teme, egli
osserva il treno che trasporta alcuni bambini portatori di handicap ai campi di
concentramento, egli crede e vive nella sua resiliente capacità di non
soccombere al male.
L’allestimento di Jentgens
può essere analizzato sezionando le diverse parti di cui è composto lo
spettacolo. Ad un primo tempo che riesce a mantenere alto il ritmo dello
spettacolo e a coinvolgere anche emotivamente lo spettatore ne segue un secondo
con numerose falle e molti elementi scenici che vengono portati troppo sulle
lunghe. Agli occhi dello spettatore alcuni momenti appaiono superflui e poco
sopportabili, soprattutto se paragonati alle oltre due ore di durata dello
spettacolo. Appaiono invece decisamente convincenti le interpretazioni dei nove attori in scena, a partire dall’onnipresente Ettore Nigro che regala un affresco di Franz fatto di una personalità dura e convinta delle proprie idee, ma anche capace di emozionarsi di fronte ai ricordi che riaffiorano dal passato. Con Ettore Nigro sono in scena Emanuele D'Errico, Rebecca Furfaro, Antonio Grimaldi, Monica Palomby, David Power, Teresa Raiano, Dario Rea, Margherita Romeo e Arturo Scognamiglio.
Testimone oculare è un testo che al di là dell’impatto storicistico che gli è proprio, regala anche numerosi spunti di riflessione di fronte alla condizione moderna. Franz Jagerstatter è come lo scrivano di nome Bartleby nel racconto di Melville che ha il coraggio di dire no, di opporsi al flusso non modificabile delle cose, di non piegarsi agli eventi anche a costo di arrivare al discredito sociale o, come avviene sia nel testo di Sobol che in quello di Melville, di percorrere una strada che conduce entrambi i personaggi alla morte.
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