“LUPARELLA” TESTO E REGIA DI ENZO MOSCATO CON ISA DANIELI
Al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli dal 12 al 21
dicembre
Servizio
di Andrea Fiorillo
Napoli
- Era il 1999 quando la scrittura di Enzo Moscato, e la sua nuova creatura
Luparella, incontrarono Isa Danieli. Un innamoramento lungo, durato quindici
anni, perché al Teatro Nuovo, nei Quartieri Spagnoli, dal 12 al 21 dicembre, la
grande attrice riveste i panni di Nanà, accompagnata in scena questa volta
dall’autore stesso, che ne cura anche la regia.
Un
racconto, quello della Danieli, che si fa voce nelle parole Nanà, una sorta di
“badante” al servizio spicciolo
delle donne di un bordello arroccato sui Quartieri Spagnoli. È il 1943, c’è la
guerra, la guerra di tutti contro tutti, la guerra della sopravvivenza, la
guerra della dignità, e mentre nell’aria c’è ancora l’eco delle sirene
antiaeree e l’odore acre di fumo delle macerie bombardate, Nanà rivive nel ricordo
il suo ultimo tentativo di aiutare Luparella, una vecchia prostituta in preda
alle doglie del parto.
Una
vita che arriva in una realtà fatta di violenza, sopraffazione, sudore, sangue,
una vita che sembra alleggerire per un attimo il peso di una guerra che entra
nelle case, nelle stanze, uccide anche dopo la morte stessa, annichilisce il
senso stesso dell’essere.
Nanà,
invece, resta lì, pronta a combattere perché il respiro abbia la meglio,
“diventando simbolo - come afferma lo stesso Moscato - di una
Napoli-risentimento e non folcloristica o da cartolina, voce e volto d’azione e
di riscatto, a fronte delle infinite bugie e menzogne su un popolo, che ci è
sempre stato descritto come inerte e infingardo, pagnottista e voltagabbana”.
Una donna che vive nella Danieli in ogni singolo gesto, in ogni silenzio, in
ogni pausa, in ogni sofferto urlo, in ogni momento in cui la voce lascia il
posto ad un canto lontano. Quello di una voce familiare all’attrice, vicina a
Nanà, perché è un canto di quegli anni, quando il Teatro Nuovo era un luogo
diverso, non ancora bombardato, quando l’Opera Lirica era protagonista di
quella sala, e lì la madre dell’attrice si esibiva forse con la stessa
intensità con cui la figlia regala emozioni ed immensa generosità ogni volta
che la si vede in scena.
Una
perla da proteggere questo spettacolo, fatto di ironia e di dolore, di una
verità che ci accompagna, e che non ci farebbe smettere di applaudire.
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