“STABAT MATER” di Roberto de Simone dedicato a Ayan Kurdi

Al Teatro San Carlo di Napoli il 16 settembre 2015

Servizio di Pino Cotarelli


Lo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi già trascritto da Johann Sebastian Bach, contestualizzato e contaminato da nuove sonorità dal maestro Roberto De Simone, è stato accolto con successo dal pubblico del Teatro San Carlo, nella prima assoluta del 16 settembre. L’entusiasmo e la notevole approvazione tributata al maestro, anche dai tanti addetti ai lavori presenti, danno l’esatta dimensione di questa straordinaria operazione da lui fatta con l’affiancamento al coro classico e a quello delle Voci Bianche del Teatro San Carlo, di  un coro di voci Gospel e con l’inserimento di sei fisarmoniche nell’orchestra.  L’incredibile alternanza di alti e bassi e di dissolvenze delle voci e degli strumenti, hanno evocato un amalgama musicale di alto livello artistico. Il maestro Roberto De Simone, che non è nuovo ad operazioni di contestualizzazione di successo, che si conferma artista di spessore internazionale, ha voluto dedicare, insieme al Teatro San Carlo, questa prima assoluta, a Aylan Kurdi, un bambino annegato assieme al fratello Galipe ed alla mamma Rehan, nel sogno di raggiungere l’Europa. Il testo dello “Stabat Mater” riporta il desiderio di commiserazione e di condivisione del dolore della “Madre Addolorata” che in lacrime osserva il “Figlio” in croce e non può che rinnovare quel dolore della nostra umanità incapace di evitare che un bambino si areni su di una spiaggia sconosciuta, col suo sogno spento di una vita normale.
Una conduzione non facile quella del maestro Maurizio Agostini, che ha dovuto dirigere ottimi musicisti, facendo alternare strumenti a cori, uomini a donne, cori gospel a cori delle voci bianche; d’altronde i vari pezzi eseguiti hanno evidenziato le difficoltà affrontate nella direzione ed è stato molto chiaro che il lavoro di preparazione fatto è stato notevole. La sequenza dei pezzi rappresentati è stata la seguente: Stabat Mater coro e fisarmoniche; Eja Mater coro e fisarmoniche; Miserere coro, fisarmoniche e strumenti; Quis est homo alto; Sancta Mater coro e strumenti; Vidit Mate coro maschile e strumenti; Intermezzo sassofono soprano; Fac ut portem soprano, alto, tenore, basso e pianoforte; Quando Corpus soprani e alti; Öffne Lippen voci bianche e strumenti; Laß dein Zion voci bianche e strumenti.
Va dato merito ai due cori del teatro San Carlo e ai due relativi maestri Marco Faelli e Stefania Rinaldi, al coro Gospel e a tutti i musicisti dell’orchestra del teatro San Carlo. Molto apprezzate sono state anche le esecuzioni con le sole fisarmoniche.  Il maestro Roberto De Simone, molto soddisfatto e applauditissimo, ha presenziato alla fine, immerso nell’orchestra, ad un ultima esecuzione richiesta dal pubblico che non avrebbe mai voluto lasciare che svanisse quell’atmosfera magica che si era creata.





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