Massimo Ranieri è Riccardo III al Diana di Napoli

L’attore in scena fino al 30 novembre con l’opera shakespeariana

Servizio di Anita Curci

Napoli – Ambientazione anni ’40, un gigantesco cilindro per il cambio di scena, uomini in smoking, donne dannate dal dolore per i continui assassinii, ubriache in un’atmosfera cupa e fumosa dove aleggia il male, il senso del delitto e delle trame malvagie del potere.
Massimo Ranieri sul palcoscenico del Diana di Napoli, fino al 30 novembre, nei panni di un Riccardo III moderno, simbolo della supremazia di ieri e di oggi. Richiamo alla politica odierna, alla depravazione di una società in delirio.
Rulli di tamburi, dalle musiche eccezionali di Ennio Moricone, danno il senso reale di trovarsi nella giungla selvaggia, dove il più forte prevarica sul più debole. Dove chi è assetato di sangue adopera il suo intelletto per sbranare il meno forte per brama di successo.
Dal testo di Shakespeare una rilettura, quella di Masolino d’Amico, che vede tagli notevoli, ma che riesce ad arrivare al pubblico con essenzialità.
“Questo Riccardo III” dice l’attore napoletano “l’ho immaginato inquietante e accogliente, proprio come quei grandi film noir che abbiamo profondamente amato. Per provare a intravedere sulla scena l’eterno mistero del male”.
Sul palco con lui, Roberto Vandelli, Gaia Bassi, Massimo Cimaglia, Roberto Bani, Luigi Pisani, Paolo Lorimer, Antonio Speranza, Carla Cassola, Marco Manca, Margherita Di Rauso, Paolo Giovannucci, Giorgia Salari, Antonio Rampino e Mario Scerbo. Scene di Lorenzo Cutuli.

 
Ranieri, questo, dopo tanti anni, è il suo secondo Shakespeare dopo “La dodicesima notte” con la regia di Giorgio De Lullo e Romolo Valli?
“Si è il mio secondo Shakespeare anche se avevo in mente di portarlo in scena forse già d'allora.
Nella vita bisogna avere coraggio e poi ad inculcarmi questa idea fu un caro amico palermitano, ex professore di filosofia, oggi novantenne che un giorno mi disse: “saresti un vero Riccardo III…”

 
Una scelta così ardua.
“E’ il personaggio più affascinante delle tragedie shakespeariane ed in un personaggio così chi fa l'attore prima o poi si deve scontrare e.... confrontare.”

 
Lo spettacolo è prodotto da lei, ed è una megaproduzione con 18 attori e 35 persone impegnate. Una sfida in questi tempi di crisi
“Non è una sfida ma ci sono testi dove non si può ridurre il numero degli attori, dove non si possono far interpretare quattro parti alla stessa persona. Bisogna dare spazio a tante diverse interpretazioni.”

 
Riccardo III è l’incarnazione del potere come male assoluto. Lei in che modo rende questo male sulla scena? Spostando l’ambientazione? Che cosa diventa per lei Riccardo III?
“Riccardo rappresenta il classico uomo politico di oggi, grande attore perché nel testo si trovano un groviglio di situazioni come ne esistono ai nostri giorni e ci sono molte somiglianze con politici attuali sia importanti che "mezze calzette"…”

 
Anche la scenografia segue questa scelta?
“La scenografia è stata pensata proprio per sottolineare tanti luoghi e tanti momenti diversi...ad ogni giro di cilindro ci si trova in un luogo diverso: nella torre, nella cripta, nella sala del trono e delle feste. Un Mausoleo nero come Riccardo e tutti gli altri personaggi. Neri come lui.
Ambientata appositamente negli anni '40 e, vuole essere un noir anche perché la politica e la corruzione non hanno un'epoca e soprattutto il male...è di tutti i tempi.”

 
Qualche accenno alle musiche di Morricone. E’ vero che il maestro le ha dato dell’incosciente quando ha saputo che lei voleva fare questa tragedia di Shakespeare?
“Si è vero, Morricone mi ha dato dell'incosciente ma poi ha scritto una musica bellissima ispirandosi al "nero" della storia, alla politica e ai personaggi che ruotano intorno a Riccardo.”

 
Quali tagli ha fatto al testo che è lungo oltre quattro ore?
“Non sono stato io a ridurre ma con Masolino D'Amico abbiamo cercato di togliere tutto quello che poteva complicare la comprensione del testo per renderlo veramente fruibile a tutti.”

 
Che altro prepara in questa stagione? Tornerà in televisione o, per ora, soltanto teatro?
“Continuo con Riccardo III in tanti teatri italiani ma non abbandono "Sogno e son desto". Per ora solo teatro poi...si vedrà.”
 
 
 
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