“Benvenuti in casa Esposito” fino al 16 febbraio all’Augusteo
Servizio di
Anita Curci
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Napoli
- Resterà sul palco del teatro Augusteo fino al 16 febbraio “Benvenuti in casa
Esposito”, la commedia in due atti scritta da Paolo Caiazzo, Pino Imperatore e Alessandro
Siani, secondo una libera interpretazione del romanzo di Pino Imperatore
(Giunti editore).
Una storia ordinaria che si lega a sketch umoristici su una Napoli
già troppo sfruttata. Ingiustamente, forse, a discapito della parte dignitosa
che quasi quasi si rammarica per l’enorme spazio offerto a quella piaga che si
vorrebbe magari riscattare con opere in grado di dare risalto all’altra città.
Che esiste. Respira. Palpita culturalmente, letterariamente, artisticamente,
anche più di quella che Siani sta portando in giro per l’Italia. Per il piacere
di divertire il suo pubblico.
In questa rappresentazione Paolo Caiazzo dà il meglio di sé perché
ha talento, anche se schiacciato a volte dalla banalità delle battute. Fortuna
che il testo è elaborato a sei mani. Così non sapremo mai chi ha effettivamente
offuscato il bravo comico napoletano.
Stesso discorso per Nunzia Schiano, grande interprete anche del
teatro classico (molto apprezzata infatti nelle interpretazioni di Bernarda Alba e L’avara tratto da Molière.)
Ma alla fine il pubblico ha applaudito e si è divertito. Questo
fondamentalmente ciò che conta. Ma a che costo?
Al centro della storia il Rione Sanità e una famiglia con a capo
il figlio di un ex capoclan. Tonino Esposito è un imbranato fuori dalle righe.
Vuole mostrare a tutti i costi che può superare le sue imbranataggini e riuscire
a farsi rispettare. Vano tentativo. Il ricordo del padre Gennaro è forte, ma
rimane parte del passato che si scontra con il presente e il futuro nella
figura di una ragazzina, la figlia di Tonino, emblema dei giovani che rigettano
la politica, la mentalità stessa della camorra organizzata. Una serie di
messaggi che vorrebbero risultare di effetto ma che rientrano nei luoghi comuni
di questa terra, ormai presa d’assalto dall’intera nazione.
Apprezzabile, nuovo e davvero simpatico il personaggio del
Capitano spagnolo che con Caiazzo ha in sostanza retto tutta la
rappresentazione.
Bella la parte che vede Tonino, nei momenti di difficoltà, a
passeggio nell'antico Cimitero delle Fontanelle a conversare con un teschio che
secondo la leggenda è appartenuto a uno spagnolo morto nel 1600 per questioni d’amore-d’onore.
Nel tentativo di riportarlo sulla retta via, il teschio del
Capitano si trasforma in un fantasma e appare a Tonino ogni volta che lo vede nei
guai.
In scena con Paolo Caiazzo, Loredana Simioli, Nunzia Schiano,
Salvatore Misticone, Mimmo Esposito, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro,
Federica Altamura.
10 febbraio 2014
VIDEO INTERVISTA A PINO IMPERATORE©RIPRODUZIONE RISERVATA
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