OCCHI GETTATI" di Enzo Moscato “Un dé-coupage, 34 anni dopo”.

Teatro San Ferdinando   26 – 31   ottobre 2021

Servizio di   Rita Felerico

Napoli – Debutta al San Ferdinando Occhi Gettati, di Enzo Moscato; scritto nel 1986, è uno dei testi “cult” del nostro drammaturgo, che dà il titolo ad una antologia di testi di Moscato pubblicata nel 2003 dalla casa editrice Ubulibri di Milano di Franco Quadri. Moscato lo ripropone oggi con il sottotitolo di “un dé-coupage, 34 anni dopo”.  Afferma: “Quando lo scrissi venivo già da sei/sette anni di scrittura teatrale, diciamo così, canonica, ortodossa e venivo già dall’aver vinto uno dei premi – forse il premio più importante in Italia –di drammaturgia; avrei potuto riposare sugli allori e invece mi sentii in obbligo di rimettere tutto in discussione”. E ancora oggi quel testo sembra essere pronto per trasformarsi in altri linguaggi scenici, oggi come allora, quello della pura poesia. “Il poeta, il poeta si dice, è come Noi. E’ muorte. Visita, invisibile,  veloce ’mmiez’’e vivi. Chistu privilegio sulo lo distingue: non farnetica, conta, non sta fermo, avanza”. Al drammaturgo napoletano l’Associazione Nazionale Critici di Teatro assegna quest’anno il Premio Anct/Poesio alla carriera, la cui cerimonia di consegna sarà il 19 novembre prossimo al Teatro Palladium di Roma, un premio che rende giusto merito al suo profondo amore per il teatro e al suo particolarissimo linguaggio, ricco di emozioni e di visionarietà. Il teatro è Enzo e Enzo è Napoli e le immagini della storia della sua città, della sua personale vita, del suo teatro si intrecciano in una realtà di scena e di palcoscenico dove difficilmente se ne distinguono i confini. “Di che parla quest’odierno Occhi Gettati? …Dei miei fantasmi, reali o immaginari. Del balletto di questi fantasmi, che è il balletto quaresimale e carnevalesco di me stesso e della città di cui sono carne e sangue”.

E il suo monologo si moltiplica riecheggiando nei suoni delle parole dei personaggi che popolano il sentimento e lo spazio della scena e il tempo si trasmette uguale, come se si fosse fermato, Enzo nel suo tempo, i giovani attori nel loro e tutto si trasmette e resta uguale: la violenza, le guerre, le disuguaglianze, le ingiustizie, le falsità. Restano nel fluire della storia, nella storia di Napoli e in quella dei nostri cuori e del nostro pensiero. Belle le musiche, ben armonizzate con il testo e la scenografia, semplice, simbolica, nota colorata nel buio in cui affonda lo spazio del palco frammezzato a volte da linee futuriste, più immaginate che vere, come i grandi spalancati occhi nei palmi delle mani degli attori nell’ultima scena:” o tu scave e ie scave nu cammino verso ‘e   te / o ll’uocchie nuoste, ittànno, se fanno assaie chiù belle…”.

 

OCCHI GETTATI - Un dé-coupage, 34 anni dopo

testo, ideazione scenica e regia    Enzo Moscato

con Benedetto Casillo, Giuseppe Affinito, Salvatore Chiantone, Tonia Filomena,

Amelia Longobardi, Anita Mosca, Emilio Massa, Enzo Moscato, Antonio Polito

scena e costumi Tata Barbalato

selezione musicale Dimomos

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato

/ Casa del Contemporaneo

 

 

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