La scuola delle mogli di Molière regia di Arturo Cirillo
Teatro Mercadante dal 20 marzo 2019 al 31 marzo 2019
traduzione Cesare Garboli
regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche Francesco De Melis
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Teatro dell’Elfo
Servizio di Rita Felerico
Napoli – Tutta da guardare e da godere La scuola delle mogli di Molière, la
commedia a cui la regia di Arturo Cirillo dona un tocco particolare e
originale, dove Cirillo libera il suo consumato e semprevivo amore per le scene
e la sua capacità interpretativa, ben amalgamate con il racconto e il testo
riuscendo a mantenere sempre alta l’attenzione e l’emozione del pubblico.
Magistralmente tradotto da Cesare
Garboli, il testo del grande
commediografo e attore francese rivive in tutta la sua forza lessicale, nei
giochi di parole e di senso, mettendo in luce il dramma e le comicità delle
situazioni – psicologiche e di azione – che i personaggi raccontano. Una
narrazione espressa al meglio anche nei tratti caratteriali dei personaggi da
bravissimi attori : lo stesso Arturo Cirillo, nei panni dell’inquieto e
contraddittorio Arnolfo, il protagonista; Rosario Giglio, che spicca per
versatilità nell’interpretare sia l’amico che il servo di Arnolfo; e poi la
spregiudicata serva – Marta Pizzigallo -, lo spensierato e affettato
innamorato, Giacomo Vigentini, la ‘meravigliata e ingenua’ Agnese – Valentina
Picello. La commedia ricca di rimandi alla fragile a poco ‘elevata’ natura
dell’umanità, tesa a raggiungere i propri interessi e scopi più che ad
approfondire relazioni e dialoghi di serena convivenza, nella giostra delle
emozioni e delle sensazioni sembra concretizzarsi nella roteante scenografia,
mossa di volta in volta dagli stessi attori. Ideata da Dario Gessati segue nel
suo movimento i vari momenti dell’azione, segnando il filo di possibili
equivoci: è una grande casa/stanza a più livelli dove si racchiude la storia, la vita, attraversata da
‘persone’ che ne bucano le mura anche con‘ immaginati’ spartiacque fra
realtà e irrealtà.
Una ‘irrealtà’ solo apparentemente lontana
dal vissuto, una irrealtà che manifesta non solo i nostri sogni, ma la
malvagità nascosta, l’egoismo. Svela il dramma sotteso della commedia, una
violenza meditata e pilotata, incanalata verso l’appagamento di un ‘misero’
desiderio di possesso, nei toni di una disarmante constatazione del qui e
dell’ora del conformismo sociale. Così è. Ma esiste qualcosa di più grande
della presunta velleità che vuole il potere dominare su tutto. Ed è la forza
dell’imprevedibile, del sentimento, dell’amore, sempre sfuggente. E’ forse
questo il ‘segreto delle mogli’, la rivalsa contro una logica maschilista
chiusa nei pregiudizi e nei luoghi comuni, di un potere immobile, imprigionato
nell’amore nei contorni del possesso, incapace di donare ed amare. Sfuma il
dramma di un Molière misogino e lo si
scopre con l’occhio più attento allo sguardo e al sentimento femminile.
Bella la musica di Francesco De Melis, elemento non poco
significativo nel determinare un non banale fare ‘teatro’.
traduzione Cesare Garboli
regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche Francesco De Melis
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Teatro dell’Elfo
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