“A Nanassa” di Eduardo Scarpetta – Regia di Rosario Ferro
Al teatro Il Primo di Napoli
dal 2 al 4 maggio
Servizio di Mario Migliaccio
Servizio di Mario Migliaccio
Napoli - Non capita spesso di
vedere a teatro qualcosa che può sembrare tanto assurdo, ma che allo stesso
tempo descrive una realtà sempre più comune. Giorno dopo giorno, sentiamo con
una certa costanza, storie di tradimenti, inganni, equivoci, amori segreti alle quali molte volte non
prestiamo la giusta attenzione. “A Nanassa”, in maniera comica, riesce a
trasmetterci questa verità, facendoci certamente divertire, ma riuscendo anche
a farci riflettere su tematiche importanti. L’opera scarpettiana narra la
storia di Felice Sciosciammocca, sposato, solo per interessi economici, con una
donna di gran lunga più anziana di lui e finto marito della bella ed
accattivante Nanassa. Questo scambio unito ad una serie di equivoci, porteranno
Felice ad essere protagonista di molti impicci, dai quali però riuscirà sempre
a venir fuori. Il protagonista può essere visto tranquillamente come una
curiosa metafora del cittadino medio (scansafatiche e sempre in cerca di
soluzioni sbrigative per evitare di stancarsi troppo). Il suo ruolo è
interpretato in maniera magistrale da Rosario Ferro (attore e regista dello
spettacolo) che, con maestria, riesce a
trasmettere in modo del tutto naturale episodi che in realtà sono assurdi.
Esilaranti sono le gag con Fabio Brescia e Arnolfo Petri, che rendono la
rappresentazione briosa e per nulla stancante. Da notare è anche la prestazione
scenica di Melania Esposito, attrice poliedrica e versatile, che interpreta
proprio il ruolo della famosa e contesa Nanassa.
Dunque, non la solita
rappresentazione fine a se stessa, non la solita comicità che si vede in giro,
“A Nanassa” è senza dubbio uno spettacolo per tutta la famiglia che tratta un
tema che, seppur datato, è sempre attuale. La regia di Rosario Ferro è scandita
da un ritmo sempre molto rapido con continui colpi di scena.
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