LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo, regia, scene e costumi di Lluis Pasqual

Al Teatro San Ferdinando dal 17 ottobre  al  10 novembre 2019

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Lluis Pasqual, regista di prestigio, da sempre affascinato dal tema della magia, si misura nell’ennesimo adattamento di grandi commedie, con “La Grande Magia”, un lavoro di Eduardo De Filippo di tipo pirandelliano, che nell’affrontare le fragilità umane, offre illusioni come vie di fuga, specie quando si tenta di rifiutare una realtà scomoda. Nella sua versione, il regista opera una riduzione dei tre atti originali in un solo, della durata di un’ora e quarantacinque minuti, ricorrendo alla farsa ed alla comicità macchiettistica, in particolare per alcuni personaggi e cancella il ruolo, pur di riferimento, di Amelia. Un’operazione di contestualizzazione che mira a rendere più fruibile, per i nostri giorni, un lavoro che non fu accolto benevolmente dal pubblico nel suo debutto del 1948 e che lasciò l’amaro in bocca anche a Eduardo. 

Un’operazione coraggiosa che è stata condivisa da gran parte del pubblico che comunque ha decretato il successo di questa versione del regista spagnolo, anche se, agli occhi dello spettatore più esigente che propende per una versione più vicina all’originale. può apparire sminuita o appena sufficiente. Solo due cambi di scena a sipario chiuso, mentre in sala si esibiscono egregiamente, con intermezzi musicali, Dolores Melodia (fisarmonica e voce) e Raffaele Giglio (chitarra), con il divertito coinvolgimento del pubblico. Ospiti (gli attori) dell’Hotel Metropole seduti in platea in mezzo al pubblico, mentre assistono alle esibizioni del mago Otto Marvuglia (un ottimo Nando Paone), pseudo illusionista-filosofo dai trucchi dozzinali, che esegue il numero con il quale farà “sparire” Marta Spelta (ruolo reso bene da Angela De Matteo) la moglie di Calogero Di Spelta, per consentirle di fuggire con il suo amante, facendo credere al gelosissimo marito (un convincente Claudio Di Palma) che potrà ritrovarla solamente se aprirà, con totale fiducia nella sua fedeltà, la scatola in cui sostiene sia rinchiusa. 

Dopo quattro anni, la donna pentita e abbandonata dall’amante, scongiura Marvuglia di fingere di concludere l'esperimento interrotto e di farla riapparire. Ma il marito difronte all’amara realtà forse anche da sempre conosciuta, rifiuta di riconoscere la moglie Marta, d’altronde se fosse la donna ricomparsa vorrebbe dire che lo aveva abbandonato, tradito, meglio quindi continuare a credere che sia ancora nella scatola, fedele e innamorata di lui. Con una inversione dei ruoli, Calogero Spelta diviene mago di sè stesso mettendo alla porta la sua vita e con essa la sua realtà. Sgargianti ed eleganti costumi d’epoca, drappeggi rossi per gli ambienti e luccicanti grandi specchi, in una scenografia in tema con l’illusione. Una buona prova attoriale da parte di tutta la compagnia con punte di comicità che hanno divertito molto, un pubblico che ha applaudito lungamente a conclusione della rappresentazione, sottolineando il suo gradimento convinto.

LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo
regia, scene e costumi Lluis Pasqual
con Nando Paone (Otto Marvuglia), Claudio Di Palma (Calogero Di Spelta), Alessandra Borgia (Zaira), Gino De Luca (Cameriere), Angela De Matteo (Marta Di Spelta), Gennaro Di Colandrea (Gervasio Penna / Oreste Intrugli), Luca Iervolino (Mariano D’Albino / Roberto Magliano), Ivana Maione (Signora Zampa / Rosa Intrugli), Francesco Procopio (Brigadiere), Antonella Romano (Signora Locascio), Luciano Saltarelli (Arturo Recchias / Gregorio Di Spelta), Giampiero Schiano (Gennarino)
musiche dal vivo eseguite da Dolores Melodia, Raffaele Giglio
disegno luci Pascal Merat
aiuto regia Rosario Sparno
collaboratore a scene e costumi Francesco Esposito
assistente ai costumi Ilaria Carannante
giochi di magia Massimiliano Foà
direttore di scena Silvio Ruocco, Teresa Cibelli
capoelettricista Francesco Adinolfi
capomacchinista Fabio Barra
attrezzista e macchinista Domenico Riso
fonico Paolo Vitale
sarta Francesca Colica
allieva sarta Sara Oropallo
trucco Vincenzo Cucchiara
delegata di produzione tirocinante Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” Assunta D’Emilio
foto di scena
Marco Ghidelli
produzione Teatro Stabile Napoli – Teatro Nazionale



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