‘A VOCE ‘E NAPULE con Alessia Moio ideazione e regia di Ciro Ridolfini

Al Teatro Sancarluccio di Napoli il 19 e 20 ottobre  2019

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Alessia Moio ha confermato la sua bravura artistica nello spettacolo A voce e Napule, rappresentato il 19 e 20 ottobre al Nuovo Teatro Sancarluccio. 
La rappresentazione nata da un’ideazione di Ciro Ridolfini, che ne ha curato anche la regia, ha proposto un’approfondita rivisitazione dei maestri dell’arte del Varieté e dei più grandi poeti della canzone napoletana e non, con riferimenti inediti, passaggi storici e documentazioni filmate, che hanno accompagnato le singole esibizioni. Alessia Moio ha quindi potuto mostrare le sue istrioniche capacità, da quella canora a quella della mimica del corpo (particolarmente intensa la rappresentazione del nostalgico pulcinella). Una prestazione coinvolgente, sottolineata dagli applausi del pubblico, in cui l’attrice cantante ha ribadito le sue capacità comunicative da padrona di casa. 

Una scenografia essenziale con rapidi cambi di costume (anche in scena), tra un personaggio da sciantosa e una appassionante versione napoletana di “Non je ne regrette rien” di Edith Piaf. Un excursus di chicche rare della grande canzone napoletana di Antonio Petito, Maldacea, Gill, Viviani, Totò, Petrolini, Taranto, etc.. Il pubblico ha potuto apprezzare anche la versione inedita e completa di Mandulinata di Bovio – De Curtis, canzone mai più cantata dai tempi di Vittorio  Parisi, recuperata nella sua bellezza e integrità da Ridolfini. 

A tal proposito Alessia Moio precisa: “Un bel giorno ricevo una telefonata, perché Ridolfini nonostante si fosse rivolto ad artiste, propose anche a me di recuperare il brano; io intuita l’importanza di un recupero prezioso, subito accettai di buon cuore questa missione, mi misi a studiare intensamente nel rispetto del grande poeta Libero Bovio, non sembrava vero il brano era tutto recuperato dell’intero corpus poetico e così il giorno della Pasqua 2019 è risorto”. Uno spettacolo in cui l’artista ha cantato dal vivo accompagnandosi anche con il suo mandolino per il quale ha conseguito la laurea nel 2015, al Conservatorio di San Pietro a Majella ed ha mostrato la sua bravura anche nell’utilizzo della tammorra. Il regista ed autore Ciro Ridolfini, afferma “La cantante ha un timbro soavemente schietto e genuino, partenopeo, proveniente dal respiro ellenico della Magna Grecia”. Uno spettacolo che con poche opportune ottimizzazioni può meritare ribalte molto più ampie.

(photos by Maurizio Vitiello)


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