ZINC (ZN) DIRETTO DA EIMUNTAS NEKROSIUS
Per il Napoli
Teatro Festival Italia al Teatro
Politeama 8 e 9 giugno 2019
Servizio di Rita
Felerico
Napoli - La sofferenza
individuale è sempre sofferenza di tutti: una poesia del dolore ZINC (ZN) lo spettacolo di Eimuntas Nekrosius che apre al Politeama
il Napoli Teatro Festival. A pochi mesi
dalla scomparsa del grande regista lituano (morto nel novembre del 2018) che
nella scorsa edizione svolse un magnifico
laboratorio, Grandi Maestri del Teatro, aperto nella sua versione finale
al pubblico nella Chiesa di Donnaregina Vecchia, Napoli lo ricorda con tre
appuntamenti, rendendo omaggio alla sua creatività, al suo fare
teatro, alla sua attenzione verso i giovani nonché al suo modo di ‘insegnare il teatro’. A
Palazzo Fondi è allestita una mostra
fino al 14 luglio 'Il Meno fortas' con preziosi materiali dell'archivio del
figlio, Marius Nekrosius e di Nadeda Gultiajeva, a cura di Audronis Liuga e
Julija Reklaitè: fotografie, bozzetti, documenti, appunti e oggetti di scena.
Il 7 giugno al Politeama la proiezione del documentario Eimuntas Nekrosius: Pushing the Horizon Further e l’8 – sempre al
Politeama – appunto ZINC. Zinc (ZN) debutta a Vilnius allo State Youth Teatras
nel novembre del 2017, il teatro dove 26 anni prima il grande regista aveva dato avvio alla sua carriera.
Ricco
di simboli e di rimandi ideologici e iconici, Zac - per non dimenticare – snoda due drammi del recente passato : la
guerra in Afghanistan e il disastro di
Cernobyl. Ancora bruciano nel corpo e nell’anima le ferite di quello che
possiamo definire una coazione a ripetere del ‘male’. Benjamin scriveva che non si sarebbe potuto scrivere più nulla
dopo Auschwitz e la Shoa, Nekcrosius lo ricorda, spingendo lo sguardo
nella realtà della vita di ogni giorno, dei singoli, quando l’andare delle cose e del tempo viene spezzato dall’irruente violenza degli
uomini, affamati di potere nella loro
scura umanità senza voce.
Il
dolore delle madri è uguale in tutto il mondo; e sono proprio le madri a
metterci in guardia, suggerendo di stare
attenti su chi vuole manipolare sulla vita e sul dolore dei propri figli, i
quali prima dei ‘disastri’ non facevano
altro che vivere da buoni cittadini nel Paese amato , che li ha mandati a morire in
nome di una insaziabile rivincita.
E
la soglia delle sensibilità, mette in scena il regista, si abbassa, cadendo in una finta vita reale, paragonata ad una
partita di calcio dove vanno a smussarsi
i sentimenti e la stessa voglia di
ribellione o il desiderio di alzare la voce verso chi vuole dominare e zittire
la verità dei fatti. Ma dove è la verità? Ispirato ai romanzi Zinky boys e Cernobyl Prayer del premio Nobel per la letteratura nel
2015, Svetlana Aleksievič, il regista traccia
la storia degli ultimi decenni del ‘900 attraverso appunto il racconto della
guerra che l’URSS ha combattuto in Afghanistan e l’esplosione dei reattori a
Černobyl’. La giornalista protagonista dello
spettacolo è la stessa scrittrice (interpretata dalla bravissima Aldona Bendoriūtė, come bravi tutti gli altri attori in scena)
la quale attraversa – nel rincorrere la verità dei fatti, come in un Diario –
tutte le pieghe di una ragione e di un sentimento, quindi della infinita
contraddizione umana. L’infanzia e i conformismi imposti, le figure statiche
genitoriali e poi l’amore capace di sconfiggere le paure e pure quella della
morte con il coraggio delle scelte. Uno spettacolo che lascia una ferita, non rimarginabile.
diretto da Eimuntas
Nekrosius
tratto dai romanzi Zinky Boys E Chernobyl Prayer Di Svetlana Alexievich
con Aldona Bendoriūte Gadliauskienė (scrittrice)
e con Simonas Dovidauskas, Sergejus Ivanovas, Adomas Juška, Ieva Kaniušaitė, Dalia Morozovaitė, Milda Noreikaitė, Aušra Pukelytė-Kazanavičienė, Genadij Vikovskij, Vygandas Vadeiša, Vaidas Vilius
composizione Algirdas Martinaitis
scenografia Marius Nekrosius
costumi Nadezda Gultiajeva
disegno luci Audrius Jankauskas
suono Arvydas Duksta
aiuto regia Tauras Cizas
coproduzione Theater Meno Fortas e State Youth Theater
tratto dai romanzi Zinky Boys E Chernobyl Prayer Di Svetlana Alexievich
con Aldona Bendoriūte Gadliauskienė (scrittrice)
e con Simonas Dovidauskas, Sergejus Ivanovas, Adomas Juška, Ieva Kaniušaitė, Dalia Morozovaitė, Milda Noreikaitė, Aušra Pukelytė-Kazanavičienė, Genadij Vikovskij, Vygandas Vadeiša, Vaidas Vilius
composizione Algirdas Martinaitis
scenografia Marius Nekrosius
costumi Nadezda Gultiajeva
disegno luci Audrius Jankauskas
suono Arvydas Duksta
aiuto regia Tauras Cizas
coproduzione Theater Meno Fortas e State Youth Theater
Prima nazionale - spettacolo in lituano con sovratitoli in italiano
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