"Amore non amore” con Franco Marcoaldi e Peppe Servillo alla chitarra Cristiano Califano produzione Bellosguardo

per il Napoli Teatro Festival Italia al Teatro  Sannazaro  10 giugno  2019 

Servizio di Rita Felerico

Napoli – Una sola data per  Amore non Amore, l’applaudito reading  che dopo gli appuntamenti al  Piccolo Teatro di Milano e al Teatro Argentina  a Roma si inserisce nel calendario del Napoli Teatro Festival come uno degli appuntamenti più attesi : i versi del poeta, saggista, giornalista Franco Marcoaldi intrecciati ad alcuni dei brani più famosi del repertorio classico napoletano, interpretati da Toni Servillo. La poesia, il sentimento dialogano, si incontrano  con libera espressività su di un palco – magia del teatro -  mettendo da parte diversità e contrasti che potrebbero scatenarsi quando si confrontano due modi espressivi calati ognuno  nelle proprie realtà sociali, storiche e di vita. L’ironico tono del poeta e la struggente vena dell’anima napoletana sembrano veramente segnare la contraddittorietà del sentimento amore, sul quale non si finirà mai di ragionare e cercare di comprendere. Il sarcasmo, ‘usato’ a volte  dal poeta smorza la ‘confusione ‘ che procura amore, e ne guida il desiderio di raggiungere e descrivere la realtà amorosa attraverso i sensi; ne nasce una poesia ricca di dubbi, domande, risposte mai certe.  Afferma Marcoaldi in una intervista : “Perché nella poesia torna anche il legame con la musica, la poesia ha a che fare per me con quello che Frost chiama il ‘suono del senso‘. La poesia è il tentativo di arrivare con la voce a toccare qualcosa che non si tocca. Hai presente l’Ode all’usignolo di Keats?”. Già con Sconcerto testo teatrale realizzato  con Toni Servillo e Giorgio Battistelli il poeta aveva affrontato i tema poesia – musica. Si ravvisano nei canti gli echi di  Giorgio Caproni e Wislawa Szymborska, poeti da lui amati e quelli di un mondo animale sempre osservato con simpatico contrappunto a quello umano e lo sguardo attento verso una natura complice e in tutti i modi complice di felicità. Le poesie, tratte dal suo ultimo canzoniere, riprendono un  vecchio progetto  già pubblicato anni fa , 1997,  ripreso da La Nave di Teseo perché l’amore oggi è una realtà fragile e senza voce, in un mondo proiettato nella superficialità dei social, dalla debole parola. “C’è scritto fragile sull’involucro | d’Amore: basta un gesto scomposto | e s’infrange in mille pezzi | Si raccomanda la massima accortezza. ”Ecco allora che il significato dei brani classici napoletani – interpretati come sempre in modo personalissimo ed originale da Peppe Servillo - prende luce anche da questo sotteso contrasto con il presente, quasi ad affermare : non siamo mai ‘passati di moda’.


Franco Marcoaldi è nato a Guidonia nel 1955 e vive e lavora a Roma. Giornalista, collabora alla Repubblica. Ha pubblicato i libri di poesia: “A mosca cieca” (Einaudi 1992, premio Viareggio), “Celibi al limbo” (Einaudi 1995), “Amore non Amore” (Bompiani 1997), “L’isola celeste” (Einaudi, 2000), “Animali in versi” (Einaudi, 2006), “Il tempo ormai breve” (Einaudi, 2008), “Baldo – I cani ci guardano”, (Einaudi, 2011),”La trappola” (Einaudi, 2012), “Mondo, ti devo lodare”, (Einaudi, 2015). È inoltre autore di Voci rubate (Einaudi 1993), Benjaminowo: padre e figlio (Bompiani, 2004), Viaggio al centro della provincia (Einaudi, 2009), Sconcerto (Bompiani, 2010).

Peppe Servillo.  Debutta come cantante nell’autunno del 1980 con gli Avion Travel, reduce nel contempo da una breve ma intensa esperienza di teatro; fonda la piccola orchestra casertana con alcuni compagni. Dopo i primi anni di apprendistato, in club e locali della Campania, partecipa con gli Avion alle prime rassegne del nuovo rock italiano pubblicando le prime compilation, a metà degli anni ‘80 . La vittoria nella prima edizione nel Sanremo rock 1987 accresce la loro popolarità. Nel 1990 in occasione della realizzazione della colonna sonora di “In una notte di chiaro di luna” (regia Lina Wertmuller) l’incontro con Lilli Greco, già produttore di Conte e De Gregori, in seguito maestro e guida degli Avion. Quell’anno stesso viene pubblicato Bellosguardo, il primo di tre dischi che porteranno gli Avion all’attenzione della critica e del pubblico nazionali.



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