“629 Uomini in gabbia” di Mario Gelardi

Per Napoli Teatro Festival Italia, nel cortile d’onore di Palazzo Reale di Napoli 19 e 21 giugno 2019

Servizio di Giuseppe Cotarelli

Napoli – Evento toccante al Napoli Teatro Festival, in occasione della Giornata del Rifugiato, il direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità, Mario Gelardi, rinchiude gli spettatori all’interno di una gabbia e rigorosamente in piedi per tutta la durata dello spettacolo di circa due ore, li mette a contatto con la cruda realtà dei rifugiati attraverso i racconti di sofferenza, di morte, di speranza vanificata, di torture e di paure, che vengono cadenzati dagli attori posti anch’essi all’interno della gabbia. La probabile intenzione del regista, è la sensazione che si prova, quella di doversi immergere anche fisicamente nella tragedia, per comprenderla, condividerla, provare a viverla, affinché il solo ricordo possa attraversare la finzione teatrale e produrre, nella realtà quotidiana, quella solidarietà e quella accoglienza che da sempre appartengono all’ordine naturale ed universale delle cose. Anche all’esterno della gabbia si alternano racconti e stati d’animo che evidenziano la difficoltà di far coesistere quotidianità familiari proprie e le attività di chi è preposto al soccorso ai limiti delle condizioni umane (come si fa a scegliere chi salvare?, troppi da salvare e pochi i mezzi a disposizione, quante morti ti arrovellano il cervello). Tante le tragedie emerse, come tante sono le varie angolazioni da cui si può osservare questo fenomeno epocale: chi è ormai ridotto alla fame per sostenere l’assurdo e inumano viaggio, chi ha perso le speranze per il futuro sognato quando impatta con la nuova realtà, chi piange i propri cari scomparsi in mare senza la possibilità di piangere sulle loro tombe (il mare inghiotte anche il proprio nome e cognome) e chi preferisce rimanere nei propri territori, legato ai propri valori e tradizioni anche in presenza di guerre, vomitando rabbia per chi li ha abbandonati. C’è chi esalta la bellezza delle proprie foto (come quella nota del bambino sulla spiaggia), perché anche se riguardano tragedie, hanno il notevole vantaggio della pubblicizzazione (virale), ma anche chi pensa a qualche piacere fisico in cambio dell’ospitalità. Il pubblico stupito, accolto con ordini militari per entrare in gabbia, alla fine ha tributato con lunghi ed interminabili applausi, una prestazione attoriale che è andata oltre la bravura recitativa e del movimento scenico, evidenziando anche una notevole e profonda partecipazione umana profusa da tutta la compagnia. Spunto dello spettacolo una coincidenza: 629 erano i migranti (tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte) che erano a bordo della nave Aquarius della Ong Medici Senza Frontiere alla quale fu vietato l’ingresso in un porto italiano e 629 erano i deputati della Repubblica Italiana. Uomini senza diritti e uomini che decidono. Ben venga la funzione di sensibilizzazione di una rappresentazione teatrale che può essere utile in particolare quando politici e nazioni fingono di ignorare e/o sottovalutare un fenomeno epocale come quello dell’emigrazione. Per questo bel lavoro teatrale, sono venti gli autori di riferimento di Spagna, Grecia e Italia che hanno deciso di approdare alle diversità, attraversando questo clima di odio violento diffuso in Europa.

Un progetto di Mario Gelardi
testi spagnoli di Marta Buchaca, Jordi Casanovas, Guillem Clua, Josep Maria Miró, Pau Miró, Pere Riera, Mercè Sàrrias, Victoria Szpunberg, Joan Yago
traduzione Alessio Arena
testi greci di Yannis Papazoglou, Peny Fylaktaki, Tsimaras Tzanatos
traduzione Giorgia Karvunaki
testi italiani di Emanuele Aldovrandi, Alessio Arena, Tino Caspanello, Mario Gelardi, Domenico Loddo, Fabio Pisano
con Vincenzo Antonucci, Alessio Arena, Simone Borrelli, Ciro Burzo, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Germana Di Marino, Carlo Geltrude, Anna De Stefano, Gennaro Maresca, Davide Mazzella, Enrico Pacini, Alessandro Palladino, Chiarastella Sorrentino, Chiara Vitiello
regia Mario Gelardi
aiuto regia Davide Meraviglia
drammaturgia scenica Costantino Raimondi
musica Tommy Grieco
costumi Alessandra Gaudioso
luci Alessandro Messina
produzione Nuovo Teatro Sanità
si ringrazia Barcelona Playwrights

prima assoluta

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