“Nasza Klasa” (la nostra classe), una storia in XIV lezioni di Tadeusz Slobodzianek - traduzione di Alessandro Amenta - progetto e regia di Massimiliano Rossi (in collaborazione con David Power)
Al TEATRO LA GIOSTRA – speranzella 81 (via speranzella 81 – quartieri spagnoli – Napoli) dal 17 al 19 febbraio e dal 24 al 26 febbraio
Da
venerdì 17 a domenica 19 febbraio e da venerdì 24 a domenica 26 febbraio sarà
in scena lo spettacolo “Nasza Klasa” (la nostra classe) una storia in XIV
lezioni di Tadeusz Slobodzianek, regia
Massimiliano Rossi, con Angela
Rosa D’Auria, Cinzia
Annunziata/Margherita Romeo, Giulia
De Pascale, Antonio Clemente, Marco Aspride, Massimiliano Rossi/Raffaele
Ausiello, David Power, Giuseppe Fiscariello, Nello Provenzano, Peppe Villa; costumi Luca Sallustio; scenografia/luci Davide
Carità (in collaborazione con Accademia
belle Arti di Napoli); sound design Malu Peeters; assistente costumista Claudia
Citarella; grafica/video Malive; foto Alessandro Palumbo (venerdì
17 SOLD OUT)
Nasza Klasa è l'opera attraverso
cui il genio di Tadeusz Slobodzianek si sta diffondendo in Europa e nel mondo.
Per la prima volta tradotto in Italia, dopo l’eccezionale successo di critica e
di pubblico riscosso dalle edizioni rappresentate in Inghilterra, Spagna,
Polonia, Canada, Stati Uniti, Ungheria, Brasile, Giappone, presentiamo la prima
messa in scena dell’opera italiana. Un progetto di produzione etica con il
sostegno e il patrocinio di: Fondazione Valenzi, Istituto Polacco di Roma,
L’Asilo, Accademia di Belle Arti Napoli, Comune di Napoli.
La
verità storica Un giorno d'estate del luglio del
1941 metà della popolazione di Jedwabne, un piccolo paese dell'Europa centrale,
assassinò l'altra metà, circa 1600 Ebrei, tra uomini, donne e bambini. Questo è
l'evento centrale in Nasza Klasa che narra le vicende di un piccolo villaggio
polacco, dove fino a qualche anno fa nella piazza principale c'era una lapide
che ricordava Jedwabne come «luogo di martirio del popolo ebraico, dove la
Gestapo e la gendarmeria di Hitler bruciarono vivi 1600 ebrei».
Una menzogna durata 60 anni
scoperta grazie a Jan Gross, professore di storia alla New York University e
veterano del 68 polacco, il quale ha rinvenuto in un archivio di Varsavia la
testimonianza dimenticata di un sopravvissuto; il risultato è stato
"Neighbours", edito in Italia da Mondadori con il titolo "I
carnefici della porta accanto", un libro che ha incendiato l'opinione
pubblica polacca e ha costretto l'allora presidente Kwasniewski a chiedere
pubblicamente perdono, che ha estorto un mea culpa dal Capo della Chiesa e obbligato
gli storici e la popolazione della Polonia a confrontarsi con una verità
agghiacciante: quella di non essere stati solo vittime, ma veri e propri
criminali di guerra. Quel giorno, è provato, gli abitanti polacchi della
cittadina si armarono di asce, coltelli, forconi e uccisero l'altra metà, ebrei
con cui erano cresciuti e andati a scuola; i tedeschi, quei pochi presenti, si
limitarono a scattare delle foto. Per più di mezzo secolo, tutti gli abitanti
del paese, dal sindaco che coordinò l'eccidio al prete che la benedisse, hanno
nascosto la verità.
Sinossi Ambientato
tra il 1925 e il 2002, la pièce racconta il tragico intrecciarsi delle vicende
di dieci ragazzi compagni di scuola prima dello scoppio della seconda guerra
mondiale: cinque ebrei e cinque polacchi. Mentre i ragazzi crescono il loro
paese è devastato dalle invasioni armate, prima sovietiche, poi naziste. Con lo
sviluppo del fervente nazionalismo crescono i conflitti: gli amici si
tradiscono l'un l'altro e la violenza prende il sopravvento fino a che queste
persone, ordinarie, portano a termine un’azione straordinaria e mostruosa, la
cui eco risuona ancora oggi. All’inizio
dell’opera i dieci alunni dichiarano le loro ambizioni: uno di voler essere un
pompiere,uno una star del cinema, uno un pilota, uno un dottore. Nella prima
parte la solidarietà dell'infanzia lascia il posto alla tensione religiosa:
mentre i cattolici pregano, gli ebrei sono invitati ad accomodarsi nelle ultime
file della classe. Nel 1939 l’occupazione sovietica aumentò le ostilità tra i
collaboratori e la resistenza dei combattenti. Ma nel 1941, con l’arrivo dei
nazisti, la comunità scopre il proprio profondo e radicato antisemitismo
religioso e razziale che porta la stessa a stupri, pestaggi, torture e infine
all'assembramento della popolazione ebraica in un fienile che venne cosparso di
cherosene e dove tutti gli ebrei presenti furono arsi vivi.
Tadeusz Slobodzianek (1955 - Enisejsk, Siberia) Drammaturgo,
regista e critico teatrale Studia Teatro all'Università di Cracovia. Tra il
1978 ed il 1982 scrive recensioni per le riviste “Student” e “Polityka”. Nel
1980 debutta come drammaturgo al Teatro W. Boguslawski di Kalisz e come regista
al Teatro di Bialystok. Le attività in ambito teatrale sono molteplici: è
manager letterario, regista e drammaturgo per i Teatri di Varsavia, Cracovia
Lodz, Poznan, Danzica, Kalisz e Bialystok. Nel 1991 è cofondatore insieme a
Piotr Tomaszuk del Wierszalin Theatre. Dal 2001 insegna alla Facoltà di
Giornalismo presso l'Università di Varsavia. Dal 2003 dirige il Laboratorio di
Arte Drammatica di Varsavia, di cui è anche fondatore. Riceve numerosi
riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Fringe First nel
1993 e nel 1995, il Premio "Polityka" Passport (1993), il Premio
Stanislaw Pietak (1993) e il Premio Fondazione Koscielski alla carriera. Nel
2010 Nasza Klasa è la prima opera teatrale a ricevere il Premio Nike per la letteratura.
Attualmente Tadeusz Slobodzianek è il direttore del Teatro Drammatico di
Varsavia.
Alessandro Amenta (Roma - 1974) Traduttore editoriale, docente
di lingua polacca (Univ. Roma Tor Vergata) Si occupa principalmente di
letteratura polacca novecentesca e traduzione specialistica. Ha tradotto e
curato le opere di alcuni tra i maggiori scrittori polacchi contemporanei. Per
la sua attività di traduttore e divulgatore scientifico è stato insignito della
medaglia "Benemerito per la cultura polacca" del Ministero della
Cultura e del Patrimonio Nazionale Polacco.
Massimiliano Rossi (Napoli - 1970) Attore e regista. Allievo
di Ernesto Calindri. Segue il corso triennale del laboratorio del Teatro
Elicantropo diretto da Carlo Cerciello e Umberto Serra. Si diploma come “Mimo”
presso l'ICRA Project diretta da Michele Monetta, prende parte a stage con
diversi maestri (Yves Lebreton, Lorenzo Salveti, Renato Carpentieri, Marise
Flach, Peter Clough, Anna Redi). Lavora con
Lello Ferrara, Gennaro Magliulo, Franco Però, Gigi Savoia, Fortunato Calvino,
Antonio Capuano, Pino Carbone, Mariano Baduin, Laura Angiulli, Giuseppe
Sollazzo, Michele Monetta, Carlo Cerciello. Per il cinema: “Il resto di Niente”
di Antonietta de Lillo 2004; “Fuoco su di me” di Lamberto Lambertini 2006; “Giallo” di Antonio Capuano 2007;
“Mozzarella Stories” 2010 regia Edoardo De Angelis, I milionari 2013 di
Alessandro Piva, “L’Evento” di Lorenzo D’Amelio 2013, “Tre tocchi” di Marco
Risi 2013, “Indivisibili” di Edoardo de Angelis 2015, “Falchi” di Tony
D’Angelo, “Qualcosa di nuovo” di Cristina Comencini. Per la TV è guest nelle
edizioni del 2002, 2003, 2006 nella fiction per la Rai "La Squadra".
Nel 2009 è guest in un "Posto al sole"; nel 2013 è nella serie
"Gomorra" per SKY , nel 2013 “Squadra antimafia”. Partecipa alla lavorazioni
di numerosi cortometraggi e video. Aiuto regia nel 95/96 di Gigi Savoia nei
"Casi sono due" di Armando Curcio e alcune assistenze, due studi sul
Don Giovanni e su testi di Giuseppe Patroni Griffi, firma la sua prima regia
nel 2008 portando in scena "Giochi di famiglia" dell’autrice serba
Biljana Srbljanovic.
Orari spettacoli: venerdì e sabato
ore 20,30; domenica ore 19,00 Biglietti: 10 €
Info e prenotazioni 349
2187511, mail lagiostrateatro@gmail.com sito internet www.naszaklasa.it facebook Nasza Klasa instagram nasza_klasa_teatro
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