“Frankenstein ‘o mostro” – musical de I Posteggiatori Tristi, scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo
Al
teatro Bellini di Napoli dal 17 al 19 febbraio e al Piccolo Bellini dal 23 al
26 febbraio
Servizio
di Francesca Myriam Chiatto
Napoli – Il celebre romanzo inglese di Mary Shelley, Frankenstein, è stato, si sa,
variamente adattato per la scena, sia teatrale che cinematografica. Stavolta,
la storia di uno dei mostri più famosi del mondo viene riproposta al teatro
Bellini, dal 17 al 19 febbraio, da Sara Sole Notarbartolo, regista, oltre che
autrice dei testi, in collaborazione con “I Posteggiatori Tristi” (e prodotto
dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini). Da quest’incontro nasce
una divertente commedia musicale, Frankenstein
‘o mostro, che fonde la classica storia gotica con la simpatia e la
comicità napoletana, data dagli attori (come Pietro Botte, Valentina Curatoli
ed Emanuele Esposito), che con efficacia e semplicità cantano, ballano,
recitano in napoletano e non solo, tessendo le fila di continui colpi di scena,
intervallati da sapienti battute che muovono al riso e al divertimento. In
pochi quadri e in un unico atto, dietro all’aria da musical e ai suoi sviluppi,
si può infine celare anche un brillante gioco di parole basato sulla
“mostruosità paurosa” della volontà di creare un automa senza memoria né cuore
e l’espressione napoletana “’o mostro”, che indica, invece qualcosa di eccezionale
e superlativo. Dalla follia di uno scienziato pazzo che vuole fare di un
giovane e allegro suonatore di strada, capitato per caso tra le sue grinfie,
una “macchina umana perfetta”, da mettere al servizio della produzione, un
operaio lavoratore e instancabile, nasce un mostro, un “figlio degenere” che,
tutt’altro che uguale al suo “padre malinconico e svitato”, resisterà ben poco
alla sua nuova veste, recuperando ben presto la giusta misura tra tristezza e
gioie della vita. Un teatro che si avvicina al varietà, che sa fondere le
atmosfere a tratti cupe del gotico, immaginate dalla Shelley, a momenti briosi
e vivaci, lasciandoci la speranza che i sentimenti veri possano alla fine
trionfare e che l’imperfezione, con la sua unicità, sia tutt’altro che
negativa, se può preservare la personalità dell’uomo dalla scienza perfetta e
senza cuore. Lo spettacolo verrà ripreso
al Teatro Piccolo Bellini dal 23 a l 26 febbraio.
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