“RIGOLETTO” musica di Giuseppe Verdi libretto di Francesco Maria Piave

Al Teatro San Carlo di Napoli dal 18 gennaio al 1 febbraio 2017

 
Servizio di Pino Cotarelli


Napoli – Successo scontato di “Rigoletto” al teatro San Carlo. L’opera prima della trilogia popolare di cui fanno parte il “Trovatore “ e la “La traviata”, ha sempre avuto il favore del pubblico per le sue “arie” note tra le quali spiccano: “Questa o quella”, “La donna è mobile”, “Bella figlia dell’amore”. Nella rappresentazione del 24 gennaio al teatro San Carlo, presente un pubblico entusiasta, sono stati particolarmente graditi i fraseggi musicali e le progressioni nei duetti con Gilda, del tenore Piero Pretti nella sua ottima interpretazione di un volitivo duca di Mantova, forse solo un po’ statico. Si sono apprezzate le buone qualità tecniche del soprano Rosa Feola (Gilda), per i suoi splendidi virtuosismi vocali, riservati accuratamente al personaggio di Gilda dal grande compositore di Bussano. Un merito particolare va dato al baritono George Petean non solo per la buona qualità del suo timbro, ma anche per il difficile ruolo di raccordo del suo personaggio, Rigoletto, che è risultato ben dosato ed in equilibrio tra la finzione di pagliaccio, la tracotante spregiudicatezza e la toccante premura di padre affettuoso e protettivo. Ottimo anche il registro da basso di Giorgio Giuseppini che ha dato al personaggio di Sparafucile la giusta tonalità da sicario.      
Acclamata la conduzione musicale del Direttore Nello Santi, ben integrata con il cantato ed il recitato, anche se nella parte trionfale si è notata qualche predominanza dI troppo. La scenografia di Paolo Tommasi ha mostrato grandi saloni delle feste nello sfondo del primo atto e scenari di scalinate, strade, locande, nel secondo e nel terzo, con grandi pannelli che simulavano vetrate di separazione degli ambienti dai quali erano introdotti i personaggi che si alternavano sulla scena. La particolare cupa illuminazione di Carlo Netti, annunciava il clima delle oscure vicende in atto che man mano venivano messe in luce. La storia vede “Rigoletto” un deforme buffone alla corte del Duca di Mantova, che nell’
assecondare la dissolutezza del Duca non mostra alcun scrupolo nel calpestare i sentimenti dalle vittime del Duca stesso, come nel caso del Conte di Monterone che nel minacciare vendetta per la figlia insidiata, dovrà scagliarsi violentemente contro il giullare. Ma anche il buffone ha una figlia (Gilda) che non riuscirà a nascondere al Duca, il quale riuscirà a insidiarla facendola rapire dai suoi cortigiani. La giovane donna verrà portata al palazzo, dove Rigoletto stesso si recherà nel tentativo di riavere sua figlia: Cortigiani, vil razza dannata”; ma quando saprà del disonore di cui Gilda è stata macchiata vorrà anche lui vendicarsi incaricando il sicario Sparafucile di ammazzare il Duca. Ma la maledizione di Monterone lo perseguiterà fino a quando nella parte finale la figlia Gilda gli muore fra le braccia dopo essersi immolata per salvare il duca del quale era innamorata.

 

Il Duca di Mantova: Piero Pretti
Rigoletto: George Petean
Gilda: Rosa Feola

Sparafucile: Giorgio Giuseppini
Maddalena: Anna Malavasi
Marullo: Donato Di Gioia
Giovanna: Antonella Carpenito
Il conte di Monterone: Maurizio Lo Piccolo
Matteo Borsa: Enzo Peroni
Il conte di Ceprano: Francesco Musinu
La contessa di Ceprano: Miriam Artiaco
Un usciere di corte: Francesco Esposito
Un paggio della duchessa: Antonella Navarra
Direttore: Nello Santi
Maestro del Coro: Marco Faelli
Regia: Giancarlo Cobelli
Scene: Paolo Tommasi
Luci: Carlo Netti

 

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