“NATALE IN CASA CUPIELLO” di Eduardo De Filippo - regia di Franco Pinelli
al Teatro “Mario
Scarpetta” di Ponticelli dal 23 dicembre al 28 gennaio
Servizio di Antonio Tedesco
Napoli - E’ una scelta coraggiosa portare in scena un
testo universalmente noto come Natale in
casa Cupiello di Eduardo De Filippo. Una di quelle commedie di cui la gente
in sala recita le battute a memoria, spesso anticipando gli attori sulla scena.
E’ una scelta che comporta due
possibili modi di confrontarsi col testo. O rompere radicalmente con la
tradizione spiazzando (e in certi casi, deludendo) le aspettative del pubblico,
o affidarsi alla forza stessa della scrittura e reinterpretare il testo così
come l’autore l’aveva in origine concepito e seguirne la traccia con uno
scrupolo quasi filologico, senza lasciarsi condizionare dalle messe in scena
allestite in precedenza e soprattutto senza cadere in autolesionistiche
tentazioni imitative. Pericoli di cui Franco Pinelli, che ha curato la regia di
quest’allestimento di Natale in casa
Cupiello, appunto, andato in scena al Teatro Mario Scarpetta di Ponticelli,
si è mostrato, fin dalle note di regia, perfettamente consapevole. Dunque,
basandosi, per così dire, sulla “lettera” del testo è riuscito a realizzare uno
spettacolo che non ha il marchio del risaputo o del già visto, ma che trova,
fin dalle scene, evocative e funzionali a un tempo, una sua specifica
quadratura, un suo equilibrio, una sua funzionalità. Lo spettatore si
sorprende, così, a godersi un testo che ben conosce ma, allo stesso tempo,
quasi a riscoprirlo in una forma nuova che lo rinnova (quasi lo rigenera) pur
rimanendo fedele alla tradizione della messa in scena.
Per capirci, non si rivedono, con gli
occhi della mente, le facce di Eduardo, Pupella, Luca De Filippo, Gino
Maringola, ecc. Gli attori, al contrario, manifestano una loro specifica
funzione e personalità, dando se stessi al ruolo, senza “passare” per i più
noti (e inarrivabili) predecessori. Una scelta che ha pagato in termini di
qualità dello spettacolo e di risposta del pubblico (tutto esaurito alla
replica del 15 gennaio, cui abbiamo assistito) e indica un modo possibile per
ritornare, anche in maniera classica, al teatro di Eduardo, senza subire la
soggezione del “teatro di Eduardo”.
Al buon esito dell’operazione, oltre
all’accorta regia di Pinelli, che ha offerto anche un’ottima prova attoriale
nel ruolo principale di Luca Cupiello, ha contribuito, ovviamente, l’apporto di
tutti gli interpreti, a partire da Marina Moscatelli nel ruolo di Concetta e
Antonio Lippiello in quello di un non scontato Tommasino. Con loro Lina
Pirozzi, Ninuccia e Antonio Imparato, Nicola, suo marito. Da segnalare, ancora,
Peppe Iavarone nel ruolo di zio Pasqualino, e poi Giovanni Striano, Emilia
Padronaggio, Patrizia Cosimo e Pino Francelli. La produzione è
dell’Associazione Culturale “Partenope” presieduta da Giovanni Vigliena. Si
replica fino al 28 gennaio.
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