“ANIMALI NOTTURNI”di Juan Mayorga - regia di Carlo Cerciello

al  Teatro Elicantropo di Napoli dall'1   all'11 dicembre
 
Servizio di Rita Felerico
  
Napoli -  Siamo ombre, è una delle battute – quasi gettata lì, all’inizio dell’azione teatrale -  che  Lello Serao, nei panni dell’Uomo basso, pronuncia. Dei protagonisti – l’Uomo alto, interpretato da Luca Saccola, la Donna bassa, nei cui panni si mette Imma Villa e la Donna alta  nella quale si cala Sara Missaglia – l'Uomo basso incarna il cittadino medio, frustrato dalla sua stessa mediocrità, che intreccia con un disegno ben determinato e congegnato mentalmente un'amicizia con il giovane  intellettuale, l'Uomo alto, che vive nello stesso condomino, un lavoratore notturno, triste e solitario. Un’amicizia forzata da un ricatto affettivo. Schiacciato infatti dalla paura di rivelare la sua clandestinità – è uno straniero e non ha il permesso di soggiorno – l'Uomo alto si lascia catturare dal subdolo gioco innescato dal vicino per costringerlo ad una qualsivoglia relazione; ma il ricatto affettivo investe in modo diverso e trasversale anche  gli altri personaggi: la Donna bassa,  teledipendente, succube moglie dell'Uomo basso, incapace di essere in una qualsivoglia decisione e pensiero; la Donna alta, compagna di vita dell'Uomo alto, stanca dello status quo, piena di  desiderio di normalità, tanto forte da spingerla a vivere una vita parallela, fantastica e immaginifica, ma prepotentemente  reale.
La regia di Carlo Cerciello risulta tanto più significativa e incisiva se si guarda -oltre che  alla sua nota maestria nel sapere cavar fuori, maieuticamente, dagli attori il meglio della loro espressività -  alla misurata e attenta capacità manifestata nell' equilibrare e armonizzare il  perverso dialogo che si innesca fra i  personaggi.  La dialettica vittima / carnefice – uno dei temi amati dal giovane drammaturgo spagnolo Juan  Mayorga autore del testo  -  disegna infatti il simbolico contrasto fra il potere e  gli uomini  e quanto questa insopprimibile ferita incida sulle relazioni, fino a frantumare nell'apparenza le  stesse esistenze, in una girandola di indifferenza e incomunicabilità. “Uno zoo di animali notturni siamo”, suggeriscono i due 'amici'  protagonisti, animali simili a quelli che cercano di vedere in una serale, confidenziale passeggiata, muniti di una luce da minatore in un giardino animato da strani suoni.
Suggestivo è lo stagliarsi degli attori sulla scena :  sovrastano case, strade, fabbricati in una atmosfera bianca e asettica attraversata dai binari di una ferrovia sulla quale passa ogni tanto un treno, forse l'unica possibilità che si offre per fuggire dalla ingabbiata situazione nella quale sono immersi.
E lo spettatore riesce ad abitare con i protagonisti lo spazio scenico, a scendere nella parola, a immaginare con l'autore,a muoversi con il regista ed è così che  si  fa il teatro e  questa messa in scena ce ne offre un bellissimo esempio. 
Convincente l'interpretazione di Luca Saccola, maturo nell'immedesimazione, molto espressiva Sara Missaglia nel personaggio più inquieto, bravissimo nella sua fendente ironia Lello Serao, coinvolgente, avvolgente, ritmicamente perfetta Imma Villa.   
 
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