LATE NIGHT drammaturgia e regia di Blitztheatregroup
Al Teatro Piccolo Bellini di Napoli per il Napoli
Teatro Festival Italia il 13 e 14 luglio
I loro sguardi persi come i loro ricordi, che affiorano e vengono annunciati man mano, dall’unico microfono posto in un angolo della sala, e dai quali emergono descrizioni di rovine, frastuono di bombe, incursioni aeree, cadaveri, invasioni, ricordi dei propri cari, sogni spezzati, i bei viaggi attraverso l’Europa di un tempo andato, amori perduti, premesse di una guerra non compresa. Tutto rigorosamente in lingua greca con sottotitoli in italiano. Ricordi che si rincorrono, si confondono, contrastano e poi si alternano ad esibizioni senza senso, che vogliono dimostrare quanto i valori indotti del nostro tempo, siano riusciti a distrarci e a toglierci le difese che appartenevano ad ideologie politiche ormai in crisi. Ma il ballo è interminabile, nevrotico, forse costituisce la loro unica speranza, Il loro unico modo per comunicare o forse per affermare che nonostante tutto sono ancora vivi? Una rappresentazione intensa e molto impegnativa che ha meritato il successo di pubblico ed i complimenti che vanno a tutta la compagnia formata da: Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Yorgos Valais, Maria Filini, Gina Stavroulaki, Fidel Tabaloukasin.
Napoli
– LATE NIGHT, lo spettacolo del
collettivo ateniese Blitztheatregroup presentato il 14 luglio scorso al
teatro Piccolo Bellini nell’ambito della rassegna del Napoli Teatro Festival,
denuncia, attraverso una drammaturgia curata dallo stesso gruppo ateniese e da
Agelos Skassilas, le incongruenze stratificate negli anni, di una società
postmoderna che toglie sogni e aspettative, rinnega principi e valori
tradizionali e confina gli uomini in un limbo senza illusioni né speranze. Un
approccio drammatico in apparenza piuttosto ostico per il pubblico che, però,
per un’ora e mezzo di spettacolo, ha osservato un rigoroso silenzio, assorto e
partecipe, tranne poi tributare, a fine rappresentazione, calorosi applausi
agli attori stremati dalla rappresentazione molto impegnativa. La scena già
dall’ingresso in sala, presentava una sala da ballo fra le rovine di una
ennesima guerra, dove, nell’atmosfera fredda e senza tempo, tre coppie ballano
senza sosta su di una musica retrò.
I loro sguardi persi come i loro ricordi, che affiorano e vengono annunciati man mano, dall’unico microfono posto in un angolo della sala, e dai quali emergono descrizioni di rovine, frastuono di bombe, incursioni aeree, cadaveri, invasioni, ricordi dei propri cari, sogni spezzati, i bei viaggi attraverso l’Europa di un tempo andato, amori perduti, premesse di una guerra non compresa. Tutto rigorosamente in lingua greca con sottotitoli in italiano. Ricordi che si rincorrono, si confondono, contrastano e poi si alternano ad esibizioni senza senso, che vogliono dimostrare quanto i valori indotti del nostro tempo, siano riusciti a distrarci e a toglierci le difese che appartenevano ad ideologie politiche ormai in crisi. Ma il ballo è interminabile, nevrotico, forse costituisce la loro unica speranza, Il loro unico modo per comunicare o forse per affermare che nonostante tutto sono ancora vivi? Una rappresentazione intensa e molto impegnativa che ha meritato il successo di pubblico ed i complimenti che vanno a tutta la compagnia formata da: Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Yorgos Valais, Maria Filini, Gina Stavroulaki, Fidel Tabaloukasin.
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