URANIA D’Agosto del premio Ubu Lucia Calamaro regia di Davide Iodice

Alla Sala  Assoli da venerdì 7 a domenica 9 febbraio  2020

Servizio di Rita Felerico

Napoli – Bravissimo Davide Iodice a far risaltare l’intensa interpretazione  di Maria Grazia Sughi – Urania, attrice cui il testo è dedicato -   e di Michela Atzeni, capace di dare corpo e di fare da contraltare ai fantasmi creati dal ‘delirio’ immaginifico di Urania, che si lascia trasportare da un flusso di coscienza senza volto, immersa in una soffocante  atmosfera  estiva pari a quella della sua coscienza.  Prigioniera di un tempo senza tempo, incapace di gestirlo, si abbandona ai momenti in cui passato e presente si sovrappongono, così come i desideri, i dolori e le delusioni di una vita con la quale si confronta e  prova a fare i conti. Sia la drammaturgia che la regia si muovono sul labile confine della fragilità dell’esistenza, giocando sulla dimensione del perturbante, dal quale tutti siamo attratti e respinti. Ma è la dimensione della vita.  La metafora cosmologica funge come basso continuo; la casa è una stazione orbitante in cui i significati fluttuano. La solitudine dell’astronauta si rispecchia nella condizione ovattata e sbiadita dell’anzianità, in cui i contorni dei ricordi si illanguidiscono e la domanda di senso rimbomba scottante e insieme distorta “ scrive  Iodice nelle  note di regia. 
E  l’astronauta spuntato dai pensieri di chissà quale angolo della mente,  interpreta in musica  con il suo violoncello la solitudine e insieme la voglia di comunicare di quella ‘folle anziana ‘ – Urania -  che improvvisa una improbabile danza su di una sedia a rotelle, impazzita su di un palcoscenico reso muto, liberato anche da quell’unico strumento che poteva richiamare il reale, una tv che all’inizio del monologo accompagnava con un ronzio in sordina  e senza essere ascoltata le allucinazioni e i pensieri in libertà di Urania.  “Lavorare sulla scrittura di Lucia (Calamaro) fornisce un’esperienza intima, caotica e indocile come sono gli ingarbugli dei pensieri, il flusso irrisolto della psiche. Senza un filo narrativo” , scrive ancora Iodice. Dice Urania : “ Trasformo le persone in acqua, le persone si sciolgono e conservo la loro forza nell’acqua. La vita se ne va senza di me e non sapevo che i ricordi potessero finire. Nulla è vero, l’intelletto crea l’universo”.  Tutto sembra scorrere ai bordi di un finto ‘essere sani’, come all’interno di un manicomio o di un ospedale; ma è forse anche questa una dimensione nella quale ci nascondiamo per non affrontare con determinazione gli inquieti ospiti dell’esistenza. Un gioiello della stagione teatrale 2019 – 2020 di Casa del Contemporaneo questa pagina teatrale, che riporta al pubblico la poliedrica  Maria Grazia Sughi , coraggiosa attrice, regista, formatrice.

URANIA D’AGOSTO di LUCIA CALAMARO
adattamento e regia DAVIDE IODICE
con MARIA GRAZIA SUGHI e MICHELA ATZENI
scene TIZIANO FARIO
costumi DANIELA SALERNITANO
aiuto regia GIUSI SALIDU
elaborazioni sonore DAVIDE IODICE
training e studi sul movimento MICHELA ATZENI
luci LOIC FRANÇOIS HAMELIN
sarta ADRIANA GERALDO
produzione SARDEGNA TEATRO


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