“FORSE NON SARA’ DOMANI……” vita e opere di Luigi Tenco - di Stefano Valanzuolo, con Rocco Papaleo
Al Teatro Trianon di Napoli il 1 luglio 2017 per il
Napoli Teatro Festival Italia
Napoli – Non nuovo a kermesse musicali di livello, Rocco Papaleo con
questo spettacolo, prodotto da Fondazione Campania dei Festival, Napoli Teatro
Festival Italia e Parmaconcerti, ripercorre le vicende artistiche ed umane di
Luigi Tenco, secondo Il testo ideato da Stefano Valanzuolo sulla base di testimonianze
d'epoca, accompagnando il pubblico, che lo ha accolto con entusiasmo, in un
percorso di ricostruzione in cui, al titolo o al motivo di una canzone del
compianto cantautore, ha corrisposto l’analisi dei contenuti dei testi che
hanno evidenziato gli aspetti della sua complessa personalità, il suo
anticonformismo, la sua natura schietta e sincera e forse proprio per questo
troppo fragile. Ben interpretati da Rocco Papaleo i brani che hanno fatto la
storia della canzone italiana d'autore come: “Vedrai, vedrai”, “La ballata
della moda”, “Mi sono innamorato di te”, “Io sono uno”, “Ciao amore ciao”, “Uno
di questi giorni”, “Yeehhh”, “Cara
Maestra”, “Ragazzo mio”, “Un giorno dopo l'altro”, “Lontano, lontano”, accompagnato
da ottimi musicisti: Arturo Valiante (pianoforte), Guerino Rondolone
(contrabbasso), Davide Savarese (batteria e percussioni), Marco Sannini
(tromba). Le musiche originali rielaborate da Roberto Molinelli con incursioni
jazzistiche. Un doppio ruolo per un artista poliedrico come Rocco Papaleo che
ha alternato appassionate esibizioni canore ad intense e toccanti
interpretazioni che hanno messo a nudo anche aspetti non noti della personalità
di Luigi Tenco come: la sua posizione politica, le sue idee sull’amore, sul
matrimonio, sulla guerra, il suo tenero rapporto con la madre, quello
tormentato con i media e con l'industria del disco. Un racconto nel quale si è
voluto come protagonista anche il pubblico chiamato dall’artista a dire la
propria sul cantautore scomparso. Poi l’annuncio della tragedia di Sanremo
dalle voci originali dell’epoca, la lettura del commento alla sua morte del
poeta Salvatore Quasimodo che all’epoca scriveva ”….Chi non è in grado di
domandare un minimo di intelligenza a una canzone non può certo capire una
morte”. E su queste parole ci piace pensare che tale lavoro sia stato
ispirato soprattutto da una sincera passione per il grande artista e uomo che
Lugi Tenco è stato.
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