Stazioni d’Emergenza Atto VII
Presentata la Settima edizione della Rassegna organizzata dal Teatro Galleria Toledo
Servizio di Antonio Tedesco
Un momento di riflessione dedicato “all’altro” teatro. Ad una scena senza lustrini e senza paillettes, senza grandi sostegni economici e che però, proprio per questo, può colpire duro, arrivare al fondo dell’animo umano, sviscerare la coscienza dell’individuo e della società in cui viviamo, insomma, ci mette di fronte a noi stessi e fa il lavoro che sempre il vero teatro dovrebbe fare.
Non a caso la rassegna è intitolata Stazioni d’Emergenza, ed è organizzata da Galleria Toledo con l’intento di dare voce alle nuove realtà drammaturgiche e ai nuovi “segni scenici” che queste producono.
Giunta quest’anno alla settima edizione, la manifestazione è dedicata alle nuove realtà teatrali napoletane e nazionali che si incamminano su questo difficile, ma stimolante e creativo percorso di rinnovamento dei linguaggi della scena.
Cinque gli spettacoli in programma a partire dal 16 settembre e fino al 1° ottobre, a rappresentare la parte più vitale e più necessaria del nostro attuale panorama teatrale.
Si inizia il 16 e 17 settembre con Nonsense a nord del Tamigi , presentato dalla Compagnia napoletana TeCo Teatro di Contrabbando, per la regia di Alessandro Palladino, nel quale si rappresenta “un viaggio surreale a bordo di un treno metropolitano diretto a nord di Londra”. Il 19 e 20 settembre è la volta di Il silenzio, per la regia di Ciro Pellegrino, ispirato a Pasolini e Jean Paul Sarte. Segue, il 22 e 23 settembre Playhard, prodotto da Teatro in Corso e Live Art di Trento, sulla complessità dell’esistenza vista attraverso una sensibilità femminile; con Silvia Furlan. Si prosegue, ancora, con Festa della Repubblica, prodotto da Planet Art e Collettivo Teatrale di Roma, per la regia di Giancarlo Nicoletti, che mette in scena un “cortocircuito teatrale” sulla “dissennata frenesia che è la percezione della nostra contemporaneità”, il 26 e 27 settembre. Si conclude con Calafrica, il 30 settembre e 1° ottobre, di e con Manuela Valenti, che riflette anch’esso sull’attuale realtà, ma con un’attenzione particolare al Mezzogiorno d’Italia.
Un’occasione da non perdere per meglio capire come il teatro parli ancora di noi, qui e adesso.
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