Q Academy, la Nuova Accademia Internazionale presieduta da Antonio Calenda e diretta da Alvaro Piccardi


 
Roma - La Nuova Accademia Internazionale d’Arte Drammatica è una attività di formazione teatrale di Q Academy – Impresa Sociale che ha sede presso il Teatro Quirinetta, storico e prestigioso esempio liberty situato nel cuore di Roma.

L’Accademia, diretta da Alvaro Piccardi, è rivolta ad aspiranti attori e attrici che intendono acquisire specifiche competenze ed abilità nell’ambito artistico, dello spettacolo e del teatro. I corsi sono tenuti da docenti qualificati ed esperti.

Dal 2014 la Q Academy – Impresa Sociale è presieduta da Antonio Calenda e beneficia di un significativo sostegno della Fondazione Roma–Arte–Musei. Al centro delle attività formative dell’Accademia vi sono l’interprete e le componenti tecniche indispensabili per la costruzione adeguata del personaggio e della messinscena. L’Accademia si interpone tra una sempre più crescente domanda da parte di numerosi e appassionati giovani e un’offerta formativa di varia complessità; ambisce inoltre a rispondere alle necessità di una formazione efficace in riferimento alle richieste di un mercato sempre più diversificato, superando le differenze tra la recitazione teatrale e cinematografica.

L’Accademia, attiva dal 2011, ha visto oltre cinquanta allievi completare il prestigioso percorso formativo e alcuni di essi hanno già avuto l’occasione di operare nel settore teatrale, facendosi notare per preparazione e professionalità.

Il teatro ha sempre assolto un ruolo importante sia a livello culturale che sociale, in quanto potente strumento capace di comprendere il mondo reale e fondere quest’ultimo con la fantasia, in un incontro esclusivo e producendo esperienza e confronto. Il teatro riproduce la realtà, ne interpreta i linguaggi e le forme, asseconda le sue evoluzioni, talvolta anticipando ciò che poi avviene. Al passo con i tempi, la formazione dell’arte scenica è interessata da una mutazione che riassume generi e forme, sperimentazioni innovative o richiami alla tradizione. In un tale disegno, l’attore ha il compito di incarnare queste evoluzioni definendo il concetto stesso di professionalità in senso etico, ossia rapportando la propria arte ed il proprio “mestiere” alle forme artistiche attuali, evitando il rischio di scadere nella sempre più ricorrente semplificazione ed omologazione dei linguaggi.  

Con queste motivazioni la Nuova Accademia Internazionale d’Arte Drammatica persegue alcune inderogabili finalità:

-          Offrire ad aspiranti attori una adeguata formazione rispondente agli standard europei e ai criteri di metodo, pluridisciplinarietà, internazionalità e attività pratica;

-          Assicurare una opportunità vera e concreta a giovani talenti;

-          Creare una coscienza artistica, culturale e sociale in grado di interpretare le forme, le aspettative e i linguaggi della società contemporanea.

 

IL SAGGIO DI GABRIELE LAVIA.

A conclusione dello scorso Anno Accademico 2013-2014, la Q Academy ha vissuto un momento di grande riconoscimento artistico grazie alle attività svolte dal prestigioso regista Gabriele Lavia che dal 13 al 21 giugno 2014 ha condotto gli allievi del II e del III anno nei meandri più segreti e magici della musica mozartiana, confermando la qualità del percorso formativo e la presenza attiva di maestri della scena teatrale internazionale. Al termine del percorso di approfondimento specifico col regista Gabriele Lavia è stato allestito lo spettacolo COSI’ FAN TUTTE, tratto dall’omonimo dramma giocoso di W. A. Mozart su libretto di Da Ponte e portato in scena da 35 giovani allievi/attori che hanno rappresentato il paradosso del teatro buffo mozartiano, impersonato da caratteristici Pulcinella, e il dramma talvolta crudele di personaggi tragici e seri.

“Così fan tutte di Da Ponte e Mozart, dichiara Lavia, è in questo allestimento un gioco per allenare giovani allievi a diventare attori di teatro, mettendoci tutti in gioco! L’azione dell’opera si svolge a Napoli ed ho immaginato di rappresentare lo spirito partenopeo attraverso la maschera di Pulcinella. A Napoli tutto è canzone e la folla si può permettere, celata dalla maschera, di avere la faccia tosta di canticchiare anche le arie di Mozart, come una memoria o uno scherzo. Un gioco, appunto!   

 

 

IL TEATRO SOCIALE   

In ottemperanza a quanto previsto dal manifesto dell’Accademia, l’anno in corso offre uno specifico indirizzo sul Teatro Sociale. L’arte scenica ha la capacità di rielaborare tutte le forme dell’esistenza, è vivificazione del possibile e supera con linguaggi espressivi ed artistici tutte le barriere della diversità e della differenza, detiene in sé la forza per riproporre in un senso assoluto e nuovo ogni forma di presenza e di memoria.

Negli anni, il teatro e le arti espressive hanno conquistato un posto di prim’ordine come terapie alternative nell’ambito delle più svariate patologie, sortendo sorprendenti quanto considerevoli esiti sui pazienti. Il potenziale espressivo del teatro riesce a superare limiti anche gravi e stimolare le persone, seppur interessate da patologie, verso l’elaborazione e l’esternazione delle proprie sensazioni.

Durante il corrente anno, il filone che si è inteso definire riguarda l’affascinante tema del MISTERO DELLA MENTE, partendo dalla emblematica figura di Dioniso, su cui si appronterà un intrigante studio, per arrivare al Marat/Sade di Peter Weiss, passando per gli importanti studi sul genere di Michel Foucault. 

Il corso di teatro Sociale è condotto da docenti altamente qualificati. Partner e stretto collaboratore della Q Academy per la gestione e l’organizzazione di questo comparto è il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi.

Il Teatro Patologico esplora nella disabilità fisica, nella malattia, nella follia la possibilità di scoprire l’essenza, sacra e spaventosa allo stesso tempo, della natura umana. Constatare che c’è una linea fisiologica sottilissima fra malattia e salute mentale, che l’umanità dentro di noi è affidata a regole fragili e che la nostra mente risponde a codici genetico\culturali del tutto sovvertibili, crea una frattura nella nostra percezione, squarcia la nostra coscienza. D’Ambrosi è un’artista scomodo per i temi che tratta e per il suo difficile rapporto con le convenzioni teatrali ed accademiche. Allo stesso tempo racconta la scomodità di chi non si sente adeguato, di chi non sa stare al suo posto, di chi non sa proprio qual è il suo posto e se mai ce n’è uno, e cioè i così detti “matti”. Quello di D’Ambrosi è un teatro scomodo che mette in difficoltà, perché provoca fino al fastidio, perché può far sentire in colpa. Ci guarda negli occhi e comunica verità scomode senza giri di parole, senza dizione. Ed è poi un teatro faticoso perché va fuori dagli schemi, è fuori luogo (non a caso i suoi spettacoli sono stati messi in scena spesso in luoghi non prettamente teatrali: macellerie, vetrine, strade), un teatro di avamposto più che di avanguardia, un teatro combattivo e arrembante che proprio nella faticosa ricerca di affermazione ha dato il meglio di sé. Nello psicodramma gli individui diventano attori; si offre loro l’occasione di liberare le loro fantasie, di rivivere situazioni il più possibile simili a quelli che essi vivono interiormente. Il soggetto sulla scena non racconta solo se stesso, ma deve interagire con gli altri e con l’ambiente circostante. Questo impone anche allo spettatore la partecipazione del sé più profondo all’azione scenica e sviluppa un processo di autocoscienza e autoconoscenza. Lo spettacolo non ha il compito di produrre significati, ma di mettere in atto azioni e creare eventi unici, fondendo musica, testo, arte visiva, in un’unica esibizione. L’idea del teatro come evento rituale, il ridimensionamento del testo rispetto ad altri fattori come il gesto, il suono, gli oggetti, l’importanza del coinvolgimento del pubblico ed il riferimento a problemi di interesse sociale fa di D’Ambrosi un figlio dell’avanguardia ma anche un esploratore, un viaggiatore solitario alla ricerca di un significato artistico personale che i teatri sperimentali di tutto il mondo (New York, Berlino, Rio De Janeiro) hanno consacrato. Il Teatro patologico è un territorio di incontro privilegiato tra gli sperimentalismi, dove il palcoscenico diventa luogo di grande libertà creativa. È un teatro che vive di corpo, di voce e di colore. Un linguaggio che usa ogni aspetto comunicativo del teatro.

Altro significativo apporto è rappresentato dalle docenze di Jacqueline Bulnes, già prima ballerina della Martha Graham School e ora trasferita in Italia. Il lavoro di danza e movimento corporeo voluto dalla coreografa mira a estrinsecare le suggestioni celate nel corpo degli allievi, sprigionando la loro energia folle. Il lavoro su cui la danzatrice sta realizzando per il saggio del teatro Sociale trae ispirazione dai racconti di Edgar Allan Poe e si intitola I PAZZI.

 

Gli Allievi del III Anno.

Jacopo Cinque, Cristiano Demurtas, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Olimpia Ferrara, Marta Maggio, Pamela Massi, Giulia Modica, Antonello Morelli, Alfio Maria Motta, Elena Oliva, Laura Pannia, Elisabetta Petronio, Lida Ricci, Bruna Sdao, Marc Laurent Tosi.

 

 

IL TEATRO QUIRINETTA

Le lezione di Q Academy si svolgono presso il Teatro Quirinetta, situato in via Minghetti, nel centro di Roma.

La storia del Teatro Cinema Quirinetta comincia con la trasformazione dei palazzi Sciarra alla fine del XIX secolo, quando il Principe Maffeo Sciarra si impegna in un piano di riorganizzazione dell’intero isolato tra via delle Vergini, via dell’Umiltà, via delle Muratte e via del Corso. Il Teatro viene realizzato nei sotterranei di Palazzo Sciarra tra il 1923 e il 1926, dall’architetto Marcello Piacentini con un progetto che prevede una sala di duecento posti, un modernissimo sistema di areazione e un ristorante/bar collocato nelle sei salette annesse (indicate ciascuna da nomi suggestivi dovuti alle pitture caratterizzanti, Sala etrusca, di Venere, di Bacco, dell’Ombrello, degli Stucchi Bianchi).

La sala teatrale, dipinta da Giulio Rosso, con sculture di Alfredo Biagini, fu inaugurata il 2 febbraio 1927 con l’intermezzo “Livetta e Tracollo” di Giovanni Battista Pergolesi e con un’operina di Mascagni “Zanetta”, che fu diretta per l’occasione dallo stesso Mascagni, seguite da “Furie di Arlecchino” di Lualdi, che le diresse.

La linea di programmazione del Teatro fino agli anni Trenta fu quella di spettacoli musicali molto raffinati (piccoli balletti, concerti di vedettes nazionali e internazionali, conferenze, ecc.), al termine dei quali il pubblico poteva godere di un servizio ristorante di classe in un ambiente altrettanto raffinato. Ma il Quirinetta negli anni Trenta è anche l’unico locale cha ottenne l’autorizzazione dal Ministero della Stampa e della Propaganda a proiettare i film in lingua originale, in particolare i film presentati alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, prima che essi uscissero nelle sale doppiati in italiano. Non solo: durante gli anni della guerra il Quirinetta svolge prevalentemente attività come sala cinematografica offrendo al pubblico romano un’eccezionale serie di film “colossal” della produzione mondiale, presentanti in anteprima assoluta e in edizione originale.

Nel 1946 il “Nuovo Cinema della Quirinetta” è ristrutturato ad opera dell’architetto Clemente Busiri Vici e destinato esclusivamente a cinema fino alla fine degli anni ‘90. I semi dell’eccezione si rivitalizzano dopo la guerra: il Cinema Quirinetta, rinnovato e moderno, è dedicato ai film d’essai per l’impegno di un imprenditore illuminato, Corrado Bevilacqua, punto di riferimento di un pubblico colto laico e poliglotta: luogo di qualità e di intrattenimento del mondo culturale romano, che etichetta con marchio di garanzia la scelta dei suoi prodotti.

Le luci si spengono un’altra volta agli inizi degli anni Novanta: il cammino identitario si arresta per cedere alla tentazione, economicamente più redditizia, di entrare nel circuito commerciale della programmazione in simultanea. La Quirinetta chiuderà le sue porte nei primi anni del Duemila, condannando all’abbandono una struttura urbana autentica ricchezza architettonica del patrimonio artistico nazionale. Ma il genio del Quirinetta continua a vivere silenzioso nell’attesa di una nuova rinascita.

Dal dicembre 2011, grazie all’impegno di una nuova proprietà, il Teatro Quirinetta è tornato a vivere come spazio teatrale di tendenza, salotto contemporaneo di atmosfera e lounge bar. Lo spirito ironicamente ribelle, curioso, a vocazione internazionale e “morbidamente” salottiero ricompare vivace nell’attività della Nuova Accademia internazionale di Arte Drammatica, negli incontri a teatro e negli appuntamenti con la città.

Il genio del Teatro Quirinetta è nuovamente all’opera e ricomincia un dialogo, mai veramente interrotto, con i suoi artisti e il suo pubblico.

 

LO SPONSOR: FONDAZIONE ROMA – ARTE – MUSEI

La Fondazione Roma – Arte – Musei opera in cinque aree (settori) di intervento - Sanità, Ricerca scientifica, Assistenza alle categorie sociali deboli, Istruzione, Arte e Cultura - in sinergia con le Istituzioni pubbliche ed i soggetti privati più dinamici della realtà locale, nazionale e internazionale, per promuovere lo sviluppo integrale del territorio a cui si rivolgono le sue attività. L’obiettivo è quello di costruire una welfare community che, ispirandosi ai principi di solidarietà e di sussidiarietà, sappia rispondere ai bisogni di una società in perenne evoluzione. La Fondazione Roma – Arte – Musei negli ultimi anni ha assunto un profilo che l’ha vista affrancarsi e differenziarsi dal ruolo storicamente svolto dalle Fondazioni di origine bancaria e sviluppare un’autonoma capacità progettuale, nella convinzione che, attraverso l’attivazione di energie e idee volte a proporre soluzioni innovative, sia possibile dare risposte più efficaci alle complesse problematiche che investono la società civile. Grazie al confronto diretto con gli altri soggetti che compongono il tessuto sociale del territorio, chiamati a sempre maggiori responsabilità di fronte alle oggettive e crescenti difficoltà odierne, la Fondazione Roma – Arte – Musei ha potuto dar vita ad interventi complessi e di lungo periodo, di grande impatto sociale, in tutti i cinque settori prescelti come rilevanti. Essa opera prevalentemente attraverso la realizzazione di attività proprie, applicando il cosiddetto modello operativo, che le permette di essere un soggetto fortemente dinamico ed anticipatore, in grado di individuare i bisogni emergenti della società civile e di porre in essere interventi finalizzati a dare una pronta ed efficace risposta.

 

Dichiarazione del Direttore Alvaro Piccardi

Q Academy, una nuova Accademia teatrale: una sintesi feconda fra tradizione e ricerca. Essendo stato incaricato quattro anni fa di dirigere e di formare una scuola di teatro, fin dall’inizio mi sono posto il problema di quale spazio la nuova scuola avrebbe dovuto occupare di fronte al proliferarsi a Roma di scuole di teatro. Per me si è trattato di definire la necessità oggettiva del progetto formativo e della sua articolazione didattica. Il teatro italiano infatti è l’inventore delle migliori tradizioni espressive che spesso proprio da noi non sono valutate e comprese. Mi sono quindi rifatto a queste tradizioni come fonti di ispirazione per una didattica. 1) La maschera: la commedia antica, la commedia dell'arte, il varietà, i luoghi dei grandi segni della comunicazione e degli archetipi 2) La lingua: il teatro colto come tensione per la creazione di una lingua.  Il teatro in versi e la tensione al tragico. 3) Goldoni e il realismo: l'irruzione del linguaggio del mondo nella lingua teatrale. La dialettica mondo/teatro come strumento d'analisi dei comportamenti e di illuminazione dei linguaggi. 4) Pirandello: indagine sul confine fra attore e personaggio, arte e vita, verità e finzione. Ma il rapporto con la tradizione non può essere solo recupero della nostra esperienza e della nostra storia, è necessario un ripensamento e un confronto con quanto di meglio è stato fatto in questi anni, nel campo della ricerca di nuove metodologie di lavoro. L'ipotesi è stata quella di una didattica che si nutra del rapporto fecondo fra tradizione e ricerca, fra improvvisazione e tecnica, del legame che unisce la verità misteriosa dell'interprete e l'acquisizione delle tecniche, la costruzione dello stile e degli stili. Una scuola quindi che desse grande spazio al lavoro di laboratorio,  favorendo la presenza fra i docenti dei grandi maestri della scena europea e di attori e registi in attività per permettere l’acquisizione di esperienze  con chi il teatro lo fa concretamente  nel rapporto diretto con la scena e le sue leggi. Credo che l’esperienza di questi tre anni di lavoro siano stati la conferma entusiasmante di queste premesse. La scuola si è articolata con saggi che sia alla fine del primo e secondo anno hanno dato ai giovani attori la possibilità di misurarsi concretamente di fronte a un pubblico, mentre per gli attori diplomandi del terzo anno l’accademia ha prodotto dei saggi- spettacolo veri e propri. Nel 2012 Alvaro Piccardi ho curato la regia de “La pazzia di Orlando” di Giacinto Cicognini , nel 2013 Carlo Boso ha curato la regia de “L’opera da tre soldi” di Bertold Brecht e Kurt Weill , e nel 2014  Gabriele Lavia ha messo in scena “Cosi fan tutte” sul libretto che Da Ponte scrisse per la musica di Mozart. Il mio desiderio è quello che la scuola non adempia soltanto al suo compito naturale di formazione, favorendo quindi una professionalità ineccepibile, ma introduca i giovani attori nel mondo del teatro e delle sue leggi di mercato, e quindi dia loro gli strumenti per favorire la nascita di progetti, di gruppi  di lavoro in sostanza  la nascita  di compagnie teatrali vere e proprie. Questi i desideri che in alcuni casi sono già diventati realtà. Un grazie particolare ai miei collaboratori, che hanno permesso la nascita e la vita dell’Accademia.                                                                                                

Alvaro Piccardi

 

RIFERIMENTI UTILI:

SITO INTERNET: www.qacademy.it

Contatti: tel. 06.45437321   /   e-mail segreteria@qacademy.it

Responsabile Organizzativo: Giancarlo Guercio

Segreteria: Leonardo Angelini

 

Notizie biografiche dei docenti.

ANTONIO CALENDA, Presidente Q-Academy

Si è laureato in Filosofia del Diritto e ha iniziato la propria attività teatrale nell'ambito del Teatro Universitario di Roma. Nel 1965 ha fondato insieme a Virginio Gazzolo e Luigi Proietti il Teatro Centouno che ha rappresentato per l'attività di ricerca e sperimentazione di quegli anni uno dei primi punti di riferimento. Successivamente ha lavorato per il Teatro di Roma e ha diretto in due riprese, e per un periodo di nove anni, il Teatro Stabile dell'Aquila le cui produzioni hanno circuitato all'estero, in paesi quali Australia, Francia e Canada. Ha fondato la Compagnia Teatro d'Arte per la quale, dal 1982, ha diretto spettacoli ospitati sovente da festival internazionali, e organizzato numerose manifestazioni culturali in Italia. Dal novembre 2010 ha assunto anche la carica di Sovrintendente della Fondazione Teatro lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste.

ALVARO PICCARDI, Direttore dell’Accademia

Nasce a Ponte S. Pietro (Bergamo) il 3 giugno 1941. Nel 1954 debutta in teatro come attore con la compagnia di Ernesto Calindri. Diventa socio del Gruppo della Rocca e nel 1979 debutta nella regia. In seguito dirige numerosi spettacoli, curando anche regie liriche. Dal 1980 insegna recitazione e improvvisazione teatrale in diverse scuole, tra cui la Bottega teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman, il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti, l’I.N.D.A di Siracusa, l’Accademia d'Arte Drammatica della Calabria, della quale assume la direzione artistica nel 1990. Nel 1997 diventa direttore della Scuola di teatro "Giusto Monaco" de l'INDA. Dal 2002 è docente di recitazione alla Scuola Nazionale Cinema. Dall’anno 2005 al 2009 è stato direttore dell’Accademia d’arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli. Dal 2011 al 2013 è stato direttore dell’AIAD presso il Teatro Quirinetta di Roma.

LEONARDO ANGELINI

Attratto dal teatro e dal circo, ama scoprire, inventare e raccontare storie. Ha insegnato Storia del Teatro a La Sapienza, ed è docente di Storia del Circo e Drammaturgia in diverse scuole di teatro e di circo. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi, ha scritto alcuni testi teatrali. È componente della Commissione consultiva per i circhi e lo spettacolo viaggiante del MiBACT. Collabora con produzioni cinematografiche come soggettista e sceneggiatore.

SERGIO BASILE

Attore, regista e drammaturgo.  Si è diplomato in arte drammatica presso la "Bottega Teatrale" di Firenze diretta da Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi. Da trent’anni anni è attivo sulle scene italiane come attore accanto ai più prestigiosi interpreti della scena nazionale e internazionale. Alla professione di attore abbina quella di autore. Inoltre è anche didatta e teorico: ha insegnato recitazione e “Tecnica della dizione del verso” presso numerose scuole.

 

 

ALESSIO BERGAMO

Ha studiato storia del teatro all’Università La Sapienza di Roma. Dal 1994 avvia l’attività di regista teatrale, mettendo in scena numerosi spettacoli in diverse città dell’ex Urss e a Roma. Dal 2001 intensifica l’attività pedagogico-teatrale, che aveva già avviato qualche anno prima (1996) insieme al maestro russo Jurij Alschitz.

CARLO BOSO

Carlo Boso è diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Ha partecipato alla realizzazione di una cinquantina di opere teatrali dirette da diversi registi, tra i quali: Massimo Castri, Peppino de Filippo, Dario Fo, Peter Locack, Giorgio Strehler, Ferruccio Soleri. In qualità di drammaturgo e regista, ha scritto e diretto una quarantina di spettacoli, che sono stati rappresentati nei principali Festival internazionali.

JACQUELINE BULNES

Jacqueline Bulnes, nata a Miami, Florida, comincia a danzare giovanissima nel Balletto Nazionale di Cuba. Danza in qualità di solista con il Dance Theatre of Harlem e con la Martha Graham Company, nella quale ricopre ruoli di protagonista. Ora Jacqueline si sta occupando di vari progetti, in veste di Regista, per le sue Compagnie Panini 2 Life e I Twistinkers.

ANNABELA CERLIANI

Ammessa ragazzina ai corsi dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano, malgrado non abbia ancora l’età richiesta dal bando, si diploma con medaglia d’oro. Presentatrice e attrice con  Tognazzi e Vianello, nello storico “Un due tre” e poi con Dapporto, Rascel, Totò, Chiari, Dorelli. Insieme a Gigi Proietti ha fondato il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma, dove ha insegnato recitazione e storia dello spettacolo.

MARIA LETIZIA COMPATANGELO

Autrice di teatro e televisione, saggista, laureata in Storia del Teatro, ha scritto numerose commedie rappresentate in Italia e all’estero, pubblicate in volume e su riviste specializzate. Docente di drammaturgia  e scrittura scenica all’Università «La Sapienza» di Roma. Autrice e consulente scientifica di programmi culturali per la televisione.

ALESSANDRO FABRIZI

Ha insegnato “Movimento & Testo” nelle Università americane di Dartmouth, Indianapolis, Stony Brook, Chicago, Columbia New York e presso l’Actors Centre di New York. Al cinema ha collaborato con Anthony Minghella (Il Talento di Mr Ripley), Tom Tykwer (Heaven, The International) e Fatih Akin (Solino) come dialect coach e supervisore al dialogo italiano nelle fasi di pre-produzione, produzione e post- produzione.

GIANCARLO GUERCIO

Nel 2003 si è laureato col massimo dei voti presso l'Università di Salerno. Nel 2006 ha conseguito un master presso l'Università Cattolica di Piacenza sulla gestione dei beni artistici e culturali e dal 2011 è dottorando in italianistica all'Università di Salerno. È stato fondatore e direttore artistico dell'Istituto Arti Sceniche – Salerno. Dal 2013 è responsabile del teatro moderno e contemporaneo del Teatro Nuovo di Salerno. Ha scritto diversi articoli e saggi e alcuni testi teatrali.

STEFANO MARCUCCI

Compone musiche  fin  da  giovanissimo, incidendo brani per diverse etichette discografiche. Dopo aver conosciuto il regista Giancarlo Sepe, si è dedicato completamente alla composizione di musiche per il teatro, collaborando con registi come Luigi Squarzina, Franco Brusati, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Mariano Rigillo, Flavio Bucci, e componendo brani per artisti come Renzo Arbore, Milva, Maurizio Micheli e per il trio Marchesini, Lopez, Solenghi.

UGO MARIA MOROSI

Nasce a Imperia. Nel 1962 vince una borsa di studio e così si iscrive alla Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D'Amico” di Roma. Dal 1966 ha lavorato in decine di spettacoli teatrali, spesso nel ruolo di protagonista. Svolge intensa attività radiofonica e di doppiaggio. Ha infatti prestato la voce a molti attori tra i quali: Spencer Tracy, Peter Falk, Dennis Hopper, Morgan Freeman, Billy Crystal, John Goodman, Gerard Dépardieu. Nel corso della sua carriera è stato anche protagonista di alcuni sceneggiati televisivi.

 

 

RENZO MUSUMECI  GRECO

Diplomato all’Accademia di Napoli, segue degnamente le orme del padre Enzo che ha inventato l’attività di Maestro d’Armi per lo spettacolo negli anni ‘30. Dirige l' Accademia d'Armi Musumeci Greco, a Roma, nei pressi del Pantheon, fondata nel 1878 dal bisnonno e da allora considerata il "Tempio" della Scherma. Ha preparato alcuni tra i più grandi Duelli dell’Opera, del Teatro, del Cinema e della TV.

GIUSEPPE ROCCA

Laureato in Lettere Moderne e abilitato in Storia dell'Arte, si è poi diplomato in Regia (1975) all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dove oggi è titolare della cattedra di Storia dello Spettacolo. Ha insegnato, inoltre, Storia e Tecnica della Regia (Accademia di Belle Arti di Napoli), Letteratura Poetica e Drammatica e Arte Scenica nei conservatori e Analisi del testo drammaturgico nel Master in Critica giornalistica organizzato dall’ANAD “Silvio d’Amico”.

GIANCARLO SAMMARTANO

Si è laureato in Lettere Moderne – Università “La Sapienza” di Roma – nel 1971 con Tullio Tentori, discutendo una tesi su La figura antropologica dell’Attore. E’ stato assistente teatrale di Vito Pandolfi, Sergio Tofano, Mario Ferrero, Franco Enriquez, Luigi Squarzina, Giusto Monaco. Tra i fondatori del Centro Culturale Il Politecnico di Roma, svolge dal 1973 l’attività di regista teatrale.

NICOLETTA TOSCHI

Studia danza classica in tenera età e, dal 1975, anche mimo, Commedia dell’Arte, clownerie, movimento scenico, tip tap; fra gli insegnanti Mimma e Stefanella Testa, Bob Curtis, Hal Yamanouchi, Aurelio Gatti, Lindsay Kemp, Yves Le Breton, Ferruccio Soleri, Willi e Alfredo Colombaioni. Lavora da subito come attrice collaborando con piccoli e grandi teatri della capitale. Continua l’attività di formazione  teatrale  alla  scoperta  di  tecniche  espressive  diverse  con  Domenic  De  Fazio, Remondi & Caporossi, Living Theatre, Alessandro Fersen.

IVAN TRUOL

Nato a Santiago del Cile, si forma come attore alla Escuela de Teatro de la Universidad de Chile, e come attore lavora con diverse compagnie. Nel 1982 lascia il Cile e viaggia attraverso il Brasile e la Spagna facendo teatro di strada. Quindi si stabilisce in Italia dove si forma come danzatore studiando varie tecniche (Graham, Limòn, Cunningham, Release, Contact) e seguendo numerosi stages con maestri e coreografi di danza contemporanea e non.

 

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