Devozione e cultura per la rassegna “I Teatri del Sacro/verso Sud”

Campania e Puglia scelte per suggestive rappresentazioni
Servizio di Vincenzo Perfetti

Il Sud è territorio ricco di storia per antonomasia. Ma la ricchezza si presenta sotto molteplici sfaccettature. La storia al Sud riguarda anche l’aspetto cultuale, la fede, il rapporto con lo sconosciuto, l’inspiegabile che riguardava il singolo borghese o il semplice lavoratore dei campi. Questa è la premessa per poter comprendere il valore che quest’anno, dall’8 al 26 aprile, avrà la rassegna “I Teatri del Sacro/verso Sud”. Dopo il successo della terza edizione de “I Teatri del Sacro”, che si è tenuta a Lucca con la direzione artistica di Fabrizio Fiaschini, la suddetta rassegna, con la collaborazione di FederGat (Federazione Gruppi Attività Teatrali) toccherà il suolo campano e pugliese, per una serie di spettacoli dalla grande rappresentatività. Devozione e cultura queste le parole chiave. Elementi che sono cresciuti, e continuano a perdurare nella collettività (in particolare quella dell’entroterra). Ad addurre significato e contenuto alle manifestazioni che susseguiranno un periodo “denso” per la comunità cristiana, come quello della Santa Pasqua. Rieleggere a primato la stretta relazione tra arte e spiritualità, che è condensata negli spazi sociali del quotidiano, indagando e soffermandosi sul rapporto che intercorre tra il Sacro della tradizione ed il Sacro della Contemporaneità. Senza mai dimenticare lo stretto contatto con le comunità. Le compagnie teatrali coinvolte negli spettacoli: Teatri 35, Carullo-Mansi, Causa, Diaghilev/Armamaxa. Una sorta di teatro di ricerca che vuole “poter guardare” a 360 gradi il capillare patrimonio artistico e culturale diffuso nel Meridione. Dunque, occasioni importanti per dispensare input di riflessione e partecipazione collettiva intorno a questioni che toccano, riguardano, credenti e non. “Un vero e proprio evento di dialogo e di condivisione intorno agli interrogativi profondi dello spirito”. Sarà effettuata una vera e propria transcodificazione: il patrimonio simbolico e la dimensione trascendentale verranno inseriti in un contesto di vita quotidiana della comunità.  In Campania, dall’8 al 12 aprile, gli spettacoli toccheranno il Teatro Parrocchia San Francesco di Paola Nuova (Scafati-SA), l’Oratorio San Domenico Savio di Nocera Inferiore (SA) e la Cattedrale Santi Filippo e Giacomo di Sorrento. Si continuerà poi in Puglia. Gli spettacoli saranno, “Labirinto” della compagnia Teatri 35, un “viaggio tra i capolavori dell’Arte Sacra” attraverso l’uso e la tecnica dei Tableaux Vivants, per la realizzazione di un viaggio “dal vivo” delle opere di pittori celebri raffiguranti icone sacre in un lungo “Cammino”, nel quale il corpo degli attori si fa strumento. Sullo sfondo una traccia musicale come partitura: sincronia tra gesto e musica. “Croce e Fisarmonica”, della compagnia Diaghilev/Armamax che proporrà un omaggio a don Tonino Bello, pastore salentino, Vescovo di Molfetta e strenuo difensore della pace. Uomo di chiesa, ma anche laico. Prediligeva “il potere dei segni” ai “segni del potere”. Così la compagnia teatrale si prefigge di ricostruire e infondere, mediante la vita di un religioso, il senso ultimo della religione. “Storie del buon Dio”, della compagnia Causa trae la sua piece dall’omonima opera di Rilke. Nelle sue righe lo scrittore e poeta, va alla ricerca di Dio. Un Dio umanizzato, un Dio che è arte e l’uomo che diventa sacro grazie alla poesia. Si innalza grazie ad essa. Rifiutare l’arte vuol dire rifiutare sia l’uomo che Dio. I protagonisti dello spettacolo, saranno George e Klara in un surreale “Ufficio domande senza risposta”, intenti a dover affrontare le continue domande dei propri piccoli. Infine, “T/empio”, in scena grazie alla compagnia Carullo-Minasi. I protagonisti, due soggetti che, uniti dalla sorte comune di andare incontro ad un processo si interrogano intorno ai temi del Sacro e dell’Empio. Concetti apparentemente opposti, ma forse inscindibili. Un processo, che diventa, così percorso che ricerca la Verità. Un processo atto non nel giudicare, ma portavoce del suo significato originario di “ricerca”. Una ricerca che implica per natura l’azione e partecipazione.

 

10/04/2014

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