“IL PAESE DI CUCCAGNA” da Matilde Serao - adattamento e regia Paolo Coletta

Napoli - Teatro San Ferdinando - dal 28 febbraio al 10 marzo 2019

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Accolto bene dal pubblico l’originale adattamento di Paolo Coletta de “Il paese di cuccagna” di Matilde Serao, che uscì a puntate su “Il Mattino” e successivamente fu pubblicato in volume nel 1891. L’operazione di sovrapposizione e ricomposizione di parte dei personaggi del romanzo, operata dal regista, riesce a riprodurre un’inedita opera buffa contemporanea, che fa uso di forti componenti musicali, con parti cantate o scandite a tempo, che ripropongono tipi come varietà del cafè chantant e sceneggiata con musica dal vivo dell’Ondanueve String Quartet. Un affresco della Napoli di fine ottocento che Matilde Serao aveva anticipato con Il ventre di Napoli e Terno secco, incentrato sul gioco del lotto, tradizione tuttora viva a Napoli, che la scrittrice considerò “il cancro di Napoli”, rovina materiale e morale dell’individuo. Un cast di tutto rispetto con Michelangelo Dalisi, Gennaro Di Colandrea Carlo Di Maio, Ivana Maione, Alfonso Postiglione, Antonella Romano, Federica Sandrini, Eduardo Scarpetta (attore della serie Tv evento L’amica geniale nel ruolo di Pasquale il meccanico), Antonella Stefanucci, Anna Rita Vitolo (la mamma della giovane Elena nel lavoro televisivo L’amica geniale). Una scenografia minimale che esalta ancor più le particolari caratteristiche dei personaggi alla “Viviani”, impegnati in mimica, recitazione, canto e ballo, con dialoghi alla Scarpetta della Napoli fine 800: Crescenzo Esposito tenitore di banco lotto, Gaetano Trifari, Cesare Fragalà e Carlo Cavalcanti, tre accaniti giocatori chiamati i cabalisti che trovano di notte l’ispirazione per i numeri che potrebbero uscire l’indomani. Luisella Fragalà moglie di Cesare, Bianca Cavalcanti figlia di Carlo, le sorelle Concetta e Caterina Esposito, l’assistito Pasquale De Feo (figura tipica con medium e streghe, della Napoli misterica dell’ottocento) e sua moglie Chiarastella. Il regista Coletta quindi ripropone, diversamente dalla Serao, il gioco del lotto come potenziale valvola di salvezza, una strada per realizzare i sogni: Il paese di cuccagna come Eden da raggiungere in un sol colpo. E’ un fatto che la miseria alimenta la fantasia dei napoletani e ne incentiva la proverbiale arte di arrangiarsi. La morale emerge nella figura del giovane tenitore di banco lotto Crescenzo, che incarna il dispositivo involontario della rovina - il gioco fa bene solo alle casse dello Stato.

IL PAESE DI CUCCAGNA liberamente ispirato al romanzo omonimo di Matilde Serao testo, musiche e regia Paolo Coletta
con Michelangelo Dalisi, Gennaro Di Colandrea, Carlo Di Maio, Ivana Maione, Alfonso Postiglione, Antonella Romano, Federica Sandrini, Eduardo Scarpetta, Antonella Stefanucci, Anna Rita Vitolo
musiche eseguite dal vivo da Ondanueve String Quartet: Luca Bagagli, Andrea Esposito, Marco Pescosolido, Luigi Tufano
scene Luigi Ferrigno
costumi Zaira de Vincentiis
disegno luci Peppe Cino
movimenti coreografici Chiara Barassi
assistente alla regia
Mario Autore
assistente alle scene
Sara Palmieri
assistente ai costumi Francesca Colica
direttore di scena Silvio Ruocco
capo macchinista Enzo Palmieri
elettricista Fulvio Mascolo
macchinista Marco Di Napoli
fonico Daniele Piscicelli
trucco e parrucco Tiziana Passaro
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale

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