“IL GIORNO DEI MORTI” di Maurizio de Giovanni adattamento e regia di Annamaria Russo con Paolo Cresta e Ramona Tripodi
Napoli teatro Il Pozzo e il
Pendolo il 24 e 25 novembre 2018
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Il giorno dei morti, l’adattamento teatrale
di Annamaria Russo dell’omonimo romanzo di Maurizio de Giovanni, nella
rappresentazione del 25 novembre al teatro Il Pozzo e il Pendolo, è risultato di
buon gusto, equilibrato e aderente alla intrigata storia del famoso Commissario Luigi Alfredo Ricciardi, personaggio molto amato dello scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, che questa volta è alle
prese con le indagini sulla morte che
appare accidentale, di un piccolo orfano. Una messa in scena nella quale, Annamaria
Russo che ha curato anche la regia, ha voluto affidare il non facile compito, assolto
egregiamente da un ottimo Poalo Cresta, di interpretare il commissario e dare
voce anche ad altri personaggi, raccontando le varie vicende. Il ruolo del
giovanissimo orfano Matteo vittima dell’omicidio, è invece affidato, con “effetto evocazione” attraverso un finto
specchio, alla convincente e brava attrice Ramona Tripodi, che ha fatto rivivere
le tristi vicende delle sfortunato ragazzo, le sue verità ed i suoi sofferti deliri.
Un risultato di sicuro rispetto, molto apprezzato dal pubblico, che ha messo in
luce la notevole capacità di Paolo Cresta, di saper catalizzare l’attenzione
del pubblico col suo racconto interpretato e nel rendere anche le giuste atmosfere
degli aspetti intimi della vita del commissario, delle sue trattenute passioni,
dei rapporti delicati e distanti con Elvira, delle attenzioni di Livia, dell’affetto
della sua governante Rosa, dei rapporti non sempre semplici con colleghi e
superiori, come quelli col dottor Modo. Descrizioni di una Napoli degli anni
Trenta, in giornate di pioggia interminabile, con il grigiore del tempo che si confonde
con quello delle vicende, mentre fervono i preparativi per l’imminente visita
di Mussolini che impone di considerare quell’omicidio un incidente, quindi non si
deve indagare. Il racconto fatto dai due attori, rende bene sia gli stati
d’animo del commissario Ricciardi, messosi apposta in ferie per indagare
ostinatamente sul delitto che con l’aiuto del brigadiere Maione perviene alla
verità, sia le sofferenze di Matteo che nel corso delle vicende raccontate, grida
più volte disperatamente inascoltato, la sue verità. I rischi e le responsabilità
dell’adattamento teatrale di questo testo, vengono quindi ricompensati, per il
favorevole accoglimento del pubblico, che dimostra che si è riuscirti a
restituire allo spettatore, così come al lettore, oltre alla storia, la giusta
tensione emotiva delle vicende del romanzo.
con: Paolo
Cresta e Ramona Tripodi
musiche: Luca Toller
disegno luci: Sebastiano Cautiero
adattamento e regia: Annamaria Russo
musiche: Luca Toller
disegno luci: Sebastiano Cautiero
adattamento e regia: Annamaria Russo
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