“Sonata per il commissario Ricciardi”- da un racconto di Maurizio de Giovanni - Diretto e interpretato da Andrea Renzi
Nella Sala dei Cannoni di
Castel Sant'Elmo per il Napoli Teatro Festival Italia il 27 e 28 giugno
Servizio
di
Francesco Gaudiosi
A chiudere il Napoli Teatro
Festival ci pensa forse uno degli spettacoli più semplici a livello di
elementi, di storia e di interpreti, ma anche tra i più apprezzati di tutta la
rassegna. Il 27 e 28 giugno va in scena Sonata
per il commissario Ricciardi, tratto da un racconto dello scrittore
napoletano Maurizio de Giovanni ed interpretato da un ottimo Andrea Renzi.
La cornice della sala dei
cannoni già conferisce di per sé una ambientazione noir, atemporalizzata ma
allo stesso modo capace di rievocare quella magica atmosfera della Napoli anni
’30, una città buia, quasi segreta, alla quale poi l’avvento del fascismo non
fece altro che conferirle quel clima complementarmente opposto: da una parte
l’oppressione del periodo politico, dall’altra l’ironia con gli strascichi
della Belle Époque. E, in mezzo a tutto ciò, c’è il commissario Ricciardi, uomo
tormentato dal vedere i morti, convinto che quello del commissario è l’unico
lavoro che avrebbe potuto svolgere grazie alle sue (indesiderate) capacità.
Uomo tranquillo e istintivo al tempo stesso, schivo e abitudinario, il
commissario Ricciardi - successo editoriale nato dalla penna di de Giovanni -
ha una caratterizzazione perfetta per essere traslata in un contesto teatrale.
E in Mammarella, il racconto in
questione, de Giovanni narra la vicenda non più in terza persona, ma per bocca
dello stesso commissario. Per questo motivo il testo ben si presta ad una
trasposizione teatrale, pur risultando assai simile, peraltro, a Vipera, altro successo editoriale
dell’autore, che nascerà proprio tre anni dopo la stesura del suddetto
racconto.
Renzi esegue in maniera
perfetta un’ora e oltre di monologo, dimostrando di saper utilizzare
saggiamente lo spazio intorno a lui con spunti di regia davvero apprezzati.
Alla sua interpretazione va poi aggiunta la musica di Marco Cappelli e
dell’Acoustic Trio, eseguita dal vivo dallo stesso Cappelli (chitarra), Ken Filiano (contrabasso), Satoshi Takeishi
(percussioni), Skoto Nagai (fisarmonica). Una melodia che presenta tratti
propri della musica di sperimentazione abbinata a melodie retrò, capaci di
proiettare lo spettatore nella realtà del Ricciardi. Un autentico connubio di
contemporaneo e classico, una spirale di melodie e di voce, quella del Renzi,
che si amalgamano con tempi e ritmi precisissimi.
Uno spettacolo gradito ed
apprezzato da tutto il pubblico del festival e dagli appassionati del
commissario Ricciardi, accorsi numerosi a vedere per la prima volta l'amato
personaggio a teatro. Un ottimo lavoro, con uno straordinario Renzi che, al
termine dello spettacolo, riceve ben quattro chiamate da un pubblico convinto
ed affascinato.
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