“Pascià – Il Musical”, uno spettacolo di e con Peppe Lanzetta da un progetto di Gaetano Liguori

Al Teatro Totò di Napoli dal 7 al 17 aprile

Servizio di Francesca Myriam Chiatto

Napoli – Una città ferita e piena di contraddizioni, in cui può essere facile diventare preda della malavita o cadere in brutti giri, in cui la crisi ha colpito tutti, ma la avvertono di più i giovani e in cui si “vive per strada”: un caso disperato? No, è Napoli, descritta nel musical “Pascià”, al teatro Totò dal 7 al 17 aprile. Dunque solo aspetti negativi, verrebbe da pensare. E invece no. No, perché, tra questi piccoli grandi problemi, c’è il sole, c’è una città piena di vita e gioia, piena di colore, di gente disponibile e pronta ad aiutarti e ad accoglierti in casa sua con affetto ed allegria, ad offrirti una pizza o un caffè, a scambiare due parole con te. La storia raccontata da Peppe Lanzetta (che interpreta anche O’Pitbull, il boss) e scritta con Gaetano Liguori, Edoardo Guadagno e Rosario Minervini, parla proprio di due giovani, Salvatore e Gabriella, vicini di casa e innamorati, con le famiglie in piena crisi economica, che hanno paura solo a pronunciare la parola “debiti” e per questo tentano in ogni modo di ostentare una falsa ricchezza ed un benessere che, forse, non hanno mai visto tanto da vicino. La loro storia altalenante, finisce quando Salvatore, ossessionato dai suoi amici che fanno i “soldi facili” mentre suo padre va in rovina per colpa degli sconti dei negozi cinesi, cade anche lui nel giro della piccola malavita. Sotto le luci di Mario Esposito e le scene di Tonino Di Ronza, troviamo anche Zio Pascià (Enzo Romano), che ripete di continuo la sua esperienza nelle quattro giornate di Napoli di un tempo ormai lontano e che pagherà con la vita l’errore di suo nipote Salvatore. Potrebbe sembrare un finale tragico, ma non lo è. A riportare la fiducia, sulla scena e nella vita, è ancora una volta il canto e soprattutto l’invocazione quasi ad Eduardo De Filippo, i cui “figli” son tutti lì sul palco. Salvatore e Gabriella sono di nuovo insieme e le loro famiglie, un tempo quasi in gara l’una contro l’altra accettano la realtà. “ ‘A nuttata ancora adda passà”, ma è il momento di prendere un futuro onesto tra le mani. Adesso.                                   

Straordinarie ed energiche le coreografie di Ettore Squillace; prova superata per gli attori come, oltre ai già citati Lanzetta e Romano, Federico Slavatore, Massimo Masiello, Francesca Marini, Ciro Petrone, Marco Palmieri. Alle percussioni Ciccio Merolla, i costumi sono di Maria Grazia Nicotra.  

 

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