“Ombretta Calco” di Sergio Pierattini- Regia di Peppino Mazzotta

Al Teatro Nuovo di Napoli il 16 e 17 aprile 
 Servizio di Francesco Gaudiosi
Napoli- Ombretta Calco è uno di quegli spettacoli che inizi a guardarlo e quando finisce sembra che sia passata davanti una vita in cinque minuti. E’ uno spettacolo che regala cinquantacinque minuti di autenticità, di verità, di spontaneità, ma soprattutto di semplicità. E’ la storia di una donna che si trova a rivivere, su una panchina di Milano, i momenti salienti della sua vita, o forse più che rivivere sta semplicemente tirando le somme della sua esistenza.
Ombretta fa filosofia nel suo quotidiano, piange delle sue misere così come ride dei suoi attimi di felicità. E la felicità a cui alla fine perviene Ombretta, è proprio quella stessa che il regista Mazzotta definisce “tragica, semplice, minima, discreta e necessaria”. Discreta come la persona stessa di Ombretta Calco, così profondamente autentica e così genuinamente vera da risultare quasi una di quelle figure che ognuno di noi sembra di conoscere da anni ma non ha mai incontrato prima.
Sergio Pierattini, autore del testo teatrale,  disegna una figura caratterizzata al massimo delle sue potenzialità, ma non per questo esagerata, discreta così come quello che racconta, e necessaria, senza sbavature o fronzoli di ogni tipo. Ombretta Calco è seduta su una panchina sospesa nell’aria, così come l’albero che le è affianco, quasi come se il regista Mazzotta volesse rendere Ombretta figura a metà tra il realismo della terra e la leggerezza del cielo. Ombretta guarda le cose, infatti,  richiamando nello spettatore il ricordo di quel famoso discorso di Calvino nelle Lezioni Americane dedicato proprio al tema della leggerezza, sulla capacità, cioè, di guardare le cose della vita con attenzione e rispetto, ma senza lasciarsi sopraffare dagli eccessi di una morbosità ossessiva.
Una menzione speciale merita Milvia Marigliano, la quale, sola sulla scena, regala una intensissima interpretazione e dà ancora una volta dimostrazione delle sue indiscusse capacità teatrali.
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