“Carmen Suite” – balletto in atto unico con Svetlana Zakharova, coreografie di Alberto Alonso


Al Teatro San Carlo di Napoli il 13 e 14 ottobre

Servizio di Francesca Myriam Chiatto


Napoli – Toreri, fiori fra i capelli, vestiti succinti e due colori predominanti, il rosso e il nero: questa è la Spagna, questa è la Carmen. Meno di un'ora è sufficiente per descrivere la sensualità e l’amore, il dramma e la sfortuna di una donna raccontati attraverso la danza e il San Carlo si fa teatro di passione e di delitto. Si, delitto ai danni di una protagonista che, come gran parte delle donne nelle grandi opere, finisce i suoi giorni in tragedia a causa dei suoi tragici amori. Con una versione riadattata del balletto originale, grazie alle coreografie di Alberto Alonso, in una parte che sembra cucita addosso alla Zakharova, “Carmen Suite”,il 13 e 14 ottobre, torna con forza sulla scena, imponendosi come il ritratto di una donna emblema della libertà e dell’indipendenza  interpretata da una delle più grandi ballerine di tutti i tempi. “Carmen rappresenta per me l’amore e la passione, una vera e propria esplosione di emozioni e sentimenti” ha detto la Zakharova e può essere solo emozione quella che si può provare di fronte a un corpo adattabile ad ogni movimento e capace di giungere laddove la parola non potrà mai. Citando anche gli altri eccellenti interpreti, ecco la scena “popolarsi” dei protagonisti che interagiscono con Carmen: Don José (Denis Rodkin), deciso e forte; Escamillo (Mikhail Lobukhin), che si impone sulla scena con elaborate sequenze di passi, Zuniga (Edmondo Tucci), impeccabile tenente. Preceduto da una sequenza di brani spagnoli interpretati alla perfezione dal corpo di ballo della scuola del San Carlo, la nuova versione di Carmen, sulle musiche di Bizet “corrette” da Rodion Ščedrin e i semplici, ma calzanti costumi di Giusi Giustino, incontra perfettamente i gusti dello spettatore, dimostrando che i tempi cambiano, l’ambientazione cambia, ma i sentimenti no. Fuori dagli schemi e dalle costrizioni, disinibita, dinamica, Carmen si butta fra le braccia ora di uno ora dell’altro dei suoi amanti, fino alla morte finale, ancora una volta, fra le braccia di un uomo. Ma quel corpo che ormai non balla più, non si muove più, fa quasi tenerezza, ricordando gli scatti spigolosi di una donna focosa e carismatica. Si chiude così, abbassando anche le luci, riproduzione perfetta dell’atmosfera spagnola, la storia di Carmen e di un’avventura  che ci sembra durata solo un momento, ma che, per il segno che lascia, resta indelebile nella nostra memoria.






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