TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO… tratto da appunti, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo di e con Lino Musella
Teatro San Ferdinando 22 ottobre - 1 novembre 2020
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Dalle parole “Tavola tavola, chiodo chiodo …” con cui
termina la dedica di Eduardo fatta incidere sulla lapide posizionata sul
palcoscenico del San Ferdinando come omaggio al capomastro Peppino Mercurio, che
tavola su tavola aveva ricostruito il palcoscenico distrutto dai
bombardamenti del ’43, Lino Musella ricostruisce passo dopo passo,
un insolito ritratto di Eduardo capocomico, affiancando al suo grande genio e
alla bellezza delle sue opere, le battaglie sociali per il teatro, le poche vittorie
e i molti fallimenti conseguiti del grande drammaturgo. Questa idea di
spettacolo di Lino Musella nasce in tempi di pandemia fra ipotesi e riflessioni
sul mondo dello spettacolo e le sue sorti, condivisa da Tommaso De Filippo, curatore
dell’eredità culturale della famiglia, che ha voluto favorire così il
necessario dialogo tra le generazioni di artisti. Un successo che premia la
bravura di Lino Musella nell’approcciare, con rara e delicata padronanza, alla
vita del grande maestro e alla sua visione del mondo dello spettacolo, attraverso
lettere indirizzate alle Istituzioni, discorsi al Senato, appunti, carteggi sulla
estenuante impresa di ricostruzione e manutenzione del Teatro San Ferdinando.
Accompagnato dalle originali musicalità prodotte dal chitarrista Marco
Vidino, Lino Musella, vincitore nel 2019 del Premio Ubu come migliore attore, si
è prodotto nella lettura recitata: delle parole che Eduardo ha rivolto alle
Istituzioni, al Ministro Umberto Tupini nel 1959, ai colleghi senatori a
Palazzo Madama nel 1982, degli articoli di giornali e delle note private come
quelle relativi all’impresa per la ricostruzione e il mantenimento del Teatro
San Ferdinando, dei pensieri dedicati ai giovani del Carcere Filangieri. Un
affresco del grande animo umano di Eduardo con la caparbietà per la perfezione
artistica, l’amore per il vero teatro e degli artisti autentici, la profonda
volontà di raddrizzare le suo sorti e il desiderio di recupero dei giovani
reclusi del Filangieri trascurati da una società troppo distratta. Una indovinata
scenografia essenziale e in parte composta sulla scena dallo stesso Musella, senza
mai interrompere la recitazione, come la costruzione di un modello del teatro San
Ferdinando, riferimento al famoso presepe che crollerà nel finale o le composizioni
in ferro che assumono varie conformazioni come candelabri accesi per preghiere
e magici rituali, ringhiera di balcone per accuse ed arringhe, sbarre di prigione
per invocazioni e speranze.
Lino Musella, analizzando ancora le parole del maestro incise sulla lapide del
Teatro di Eduardo: “Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del
grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o
tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo”, evidenzia come il loro contenuto
ermetico rimandino, anche nel futuro, ad un’azione energica e continua: “Questo
grande artista è costantemente impegnato a smuovere la politica e le Istituzioni
e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi oggi, ma anche da lontano
non smette mai di alzare, la sua flebile roboante voce”. Un pubblico entusiasta ha accolto favorevolmente ed ha sottolineato con
molti e ripetuti applausi questo spettacolo destinato al grande successo anche nelle
prossime tappe che lo destineranno al Piccolo Teatro di Milano, al Verdi di
Pordenone e al Vascello di Roma.
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO…
tratto da appunti,
corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo
di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino
scene Paola Castrignanò
disegno luci Pietro Sperduti
ricerca storica Maria Procino
collaborazione alla drammaturgia Antonio Piccolo
assistente alla regia Melissa Di Genova
foto di scena Mario Spada
produzione Elledieffe, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Durata 1 ora e 40 minuti (atto
unico) con anticipo spettacoli serali alle ore 20
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