“SPAMALOT” dei MONTY PYTHON'S con Elio regia di Claudio Insegno
Al Teatro Augusteo di
Napoli, da domenica 28 gennaio fino a domenica 4 febbraio 2018
Traduzione e adattamento: Rocco Tanica
e con Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto, Giuseppe Orsillo, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti
Ensemble: Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo Simeone, Giovanni Zummo
Direzione Musicale: Angelo Racz
Coreografia: Valeriano Longoni
Scene: Giuliano Spinelli
Costumi: Lella Diaz
Disegno Luci: Alin Teodor Pop
Disegno Audio: Edoardo Priori
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Al teatro Augusteo “Spamalot”, un musical
dissacrante, dalla comicità surreale atteso particolarmente dagli estimatori. Un
genere congeniale ad Elio che Rocco Tanica, con la sua rilettura in italiano, in
chiave teatrale, del film-cult “Monty Python e il Sacro Graal”, del più grande
gruppo comico inglese di tutti i tempi (testo e liriche di Eric Idle, musiche
di John Du Prez), ha saputo riportare sulle scene teatrali con tutta la sua
presa comica e la contaminazione di generi teatrali che ne esaltano l’aspetto
esilarante. Ottimizzato dalla pregevole regia di Claudio Insegno, nel rigido rispetto
dei necessari ritmi serrati e i cambi repentini dall’effetto a sorpresa, lo
spettacolo dall’ambientazione schizofrenica dei racconti, ha alternato
ambientazioni fra medio evo e improbabili epoche future. Un divertente ruolo
quello di “Re Artù” affidato ad Elio, che da tempo con le sue “Storie Tese”
aveva preso a riferimento artistico i Monty Python, questo comico e sarcastico
gruppo inglese, dal quale ha adottato ruoli istrionici, incursioni musicali ed esibizioni
anticonformiste dei suoi spettacoli. Un cast quello di “Spamalot” che ha
mostrato buona recitazione, esibendosi in canzoni e balli con la direzione
musicale di Angelo Racz e la moderna coreografia di Valeriano Longoni. Scene
essenziali montate direttamente a scena aperta di Giuliano Spinelli e costumi di
Lella Diaz molto adeguati alle varie epoche ed ai personaggi insoliti
riprodotti. Una storia “altra” quella di questo Re Artù in cerca del Sacro
Graal, con incredibili e imprevedibili vicende che attraversano epoche diverse
e contrastanti, foreste e castelli da espugnare con “conigli di Troia” e musical
stile Broadway da realizzare. Un re Artù, che può contare su di una strana “maga
del lago” che dopo avergli procurato la famosa spada di “Excalibur”, non vuole
essere relegata nel ruolo secondario di attesa (in…camerino) comparendo improvvisamente
in esibizioni musicali maniacali (facendo anche apprezzare la sua bella voce) che
sul finale si consola sposando re Artù. Si troverà mai il Sacro Graal? Andando
al teatro lo si potrà scoprire e si apprezzerà anche l’adattamento del finale
che si presta all’iterazione col pubblico che diventa anch’esso protagonista.
Di sicuro successo, questo simpatico spettacolo (forse da accorciare un po’),
dimostra di avere vita lunga e promettente anche nella sua versione teatrale.
Testo e Liriche: Eric Idle
Musiche: John Du PrezTraduzione e adattamento: Rocco Tanica
e con Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto, Giuseppe Orsillo, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti
Ensemble: Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo Simeone, Giovanni Zummo
Direzione Musicale: Angelo Racz
Coreografia: Valeriano Longoni
Scene: Giuliano Spinelli
Costumi: Lella Diaz
Disegno Luci: Alin Teodor Pop
Disegno Audio: Edoardo Priori
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