“SPAMALOT” dei MONTY PYTHON'S con Elio regia di Claudio Insegno

Al Teatro Augusteo di Napoli, da domenica 28 gennaio fino a domenica 4 febbraio 2018  
 

Servizio di Pino Cotarelli
 

Napoli – Al teatro Augusteo “Spamalot”, un musical dissacrante, dalla comicità surreale atteso particolarmente dagli estimatori. Un genere congeniale ad Elio che Rocco Tanica, con la sua rilettura in italiano, in chiave teatrale, del film-cult “Monty Python e il Sacro Graal”, del più grande gruppo comico inglese di tutti i tempi (testo e liriche di Eric Idle, musiche di John Du Prez), ha saputo riportare sulle scene teatrali con tutta la sua presa comica e la contaminazione di generi teatrali che ne esaltano l’aspetto esilarante. Ottimizzato dalla pregevole regia di Claudio Insegno, nel rigido rispetto dei necessari ritmi serrati e i cambi repentini dall’effetto a sorpresa, lo spettacolo dall’ambientazione schizofrenica dei racconti, ha alternato ambientazioni fra medio evo e improbabili epoche future. Un divertente ruolo quello di “Re Artù” affidato ad Elio, che da tempo con le sue “Storie Tese” aveva preso a riferimento artistico i Monty Python, questo comico e sarcastico gruppo inglese, dal quale ha adottato ruoli istrionici, incursioni musicali ed esibizioni anticonformiste dei suoi spettacoli. Un cast quello di “Spamalot” che ha mostrato buona recitazione, esibendosi in canzoni e balli con la direzione musicale di Angelo Racz e la moderna coreografia di Valeriano Longoni. Scene essenziali montate direttamente a scena aperta di Giuliano Spinelli e costumi di Lella Diaz molto adeguati alle varie epoche ed ai personaggi insoliti riprodotti. Una storia “altra” quella di questo Re Artù in cerca del Sacro Graal, con incredibili e imprevedibili vicende che attraversano epoche diverse e contrastanti, foreste e castelli da espugnare con “conigli di Troia” e musical stile Broadway da realizzare. Un re Artù, che può contare su di una strana “maga del lago” che dopo avergli procurato la famosa spada di “Excalibur”, non vuole essere relegata nel ruolo secondario di attesa (in…camerino) comparendo improvvisamente in esibizioni musicali maniacali (facendo anche apprezzare la sua bella voce) che sul finale si consola sposando re Artù. Si troverà mai il Sacro Graal? Andando al teatro lo si potrà scoprire e si apprezzerà anche l’adattamento del finale che si presta all’iterazione col pubblico che diventa anch’esso protagonista. Di sicuro successo, questo simpatico spettacolo (forse da accorciare un po’), dimostra di avere vita lunga e promettente anche nella sua versione teatrale.

Testo e Liriche: Eric Idle 
Musiche: John Du Prez
Traduzione e adattamento: Rocco Tanica
e con Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto, Giuseppe Orsillo, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti
Ensemble: Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo  Simeone, Giovanni Zummo
Direzione Musicale: Angelo Racz
Coreografia: Valeriano Longoni
Scene: Giuliano Spinelli
Costumi: Lella Diaz
Disegno Luci: Alin Teodor Pop
Disegno Audio: Edoardo Priori

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