“DESIDERI MORTALI” oratorio profano per Giuseppe Tomasi di Lampedusa testo e regia Ruggero Cappuccio
Al Teatro San Ferdinando - Napoli, dal 24 gennaio al 4 febbraio 2018
Servizio di Rita Felerico
con Claudio Di Palma, Ciro Damiano, Gea Martire, Marina Sorrenti, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, Ilenia Maccarrone, Rossella Pugliese, Simona Fredella, Martina Carpino, Piera Russo
e Luca Urciuolo (piano), Gianluca Scorziello (percussioni)
scene Nicola Rubertelli
costumi Carlo Poggioli
immagini Ciro Pellegrino
musiche Marco Betta, Luca Urciuolo, Gianluca Scorziello
aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
assistente alle scene Fabio Marroncelli
assistente ai costumi Simona Fraterno
direttore di scena Errico Quagliozzi
datore luci Angelo Grieco
elettricista Pasquale Piccolo
macchinista Alessio Cusitore
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
Servizio di Rita Felerico
Napoli - Bellissimi i costumi e le
luci e le suggestioni visive, colorate e ben calibrate, proiettate nello spazio
del palcoscenico capaci - insieme alla musica in plein air, di un pianoforte e
di diversi strumenti a percussione - di rendere accogliente e morbido, quasi un
utero materno, le assi di legno sulle quali si muovono le nove figure femminili
e i due interpreti maschili, scambiandosi ruoli, battute e gesti come simboli e
immagini di un altrove. Torna al San Ferdinando Ruggero Cappuccio –
reduce dai successi dell’ultima edizione del Napoli Teatro Festival - con Desideri
Mortali - oratorio profano per Giuseppe Tomasi di Lampedusa, specchio
onirico di un immaginario nel quale si confonde nella narrazione poetica tempo
cronologico e caos dell’inconscio. Il pathos della trama parte proprio dalla
parola ‘desiderio’, quello a cui aspira un vivente e quello che paradossalmente
non abbandona neppure le anime dei morti, le quali continuano a soffrire per
assenze, mancanze, dolori. Cosa separa la vita dalla morte? Quanto la morte è
presente nella vita e viceversa? L’oratorio profano dedicato al principe di
Salina, il cui scritto più importante - Il
Gattopardo - venne in luce proprio dopo la sua morte, si dipana così in
monologhi e scene che ben concretizzano e danno forma a quei ricordi lontani ma
formativi e fortemente impressi nella memoria, ma che una regia più attenta
avrebbe reso più trama e più coesi, contestualizzando meglio anche i richiami politici
e sociologici. La Sicilia e Napoli sono infatti nell’intento dell’autore unite
da una lingua (che nasce dal francese, dallo spagnolo e dalla cadenza greca e
araba), dalla storia del Regno delle due Sicilie, da una similitudine geologica
(il Vesuvio e l’Etna) e antropologica che accomuna i ritmi di vita, la
pigrizia, la tolleranza, la noncuranza verso la messa in atto di una
responsabile libertà. Ci si chiede alla fine dello spettacolo, dopo aver
‘partecipato’ del poetico, ‘gattopardesco’ dolore che l’autore anatomizza, quale
sia il fil rouge o se l’intento non sia stato proprio quello di frammentare,
per dire di un presente ancora passato, non decifrabile e per certi versi
irrimediabilmente proiettato verso l’immobilismo. La lingua – segno sonoro che caratterizza
anche i richiami ironici e figurativi (vedi Totò o il bagherino) all’interno
del testo – resta la vera protagonista. Prima attrice di un teatro / percorso
intimo dentro cui immergersi, parole nelle quali gli attori, troppo spesso
ingabbiati nei movimenti, si aggirano e si mescolano, dando vita a individuali
gemme di bravura. Spiccano le prove di Claudio Di Palma, Ciro Damiano, Nadia
Baldi, Gea Martire e di Luca Urciuolo al piano e Gianluca Scorziello alle
percussioni, che rendono il linguaggio musicale un tutt’uno con le parole e le
emozioni del testo.
con Claudio Di Palma, Ciro Damiano, Gea Martire, Marina Sorrenti, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, Ilenia Maccarrone, Rossella Pugliese, Simona Fredella, Martina Carpino, Piera Russo
e Luca Urciuolo (piano), Gianluca Scorziello (percussioni)
scene Nicola Rubertelli
costumi Carlo Poggioli
immagini Ciro Pellegrino
musiche Marco Betta, Luca Urciuolo, Gianluca Scorziello
aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
assistente alle scene Fabio Marroncelli
assistente ai costumi Simona Fraterno
direttore di scena Errico Quagliozzi
datore luci Angelo Grieco
elettricista Pasquale Piccolo
macchinista Alessio Cusitore
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
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