Ritratti nudi d’autore. (Quando il nudo diventa arte)
Servizio di Laura Canevali
Dal 2 al 18 luglio sulle scene del Teatro Nuovo è andato in scena lo spettacolo del Crazy Horse con tappa esclusiva per l’Italia Milano. In questo show abbiamo visto dodici ballerine che ripercorrono la storia del famoso locale di Parigi alternando vecchi numeri a nuove esibizioni.
Oggi incontro Gloria Parma la prima ballerina.
Hanno appena fatto i casting per trovare una nuova ballerina, per andare a Parigi, si sono presentate 30 aspiranti mi dice che ne hanno selezionate 3 e che spera che vinca una di loro.
Ho fatto l’audizione per il Crazy tre anni fa, l’anno dopo mi hanno chiamata, ero libera, avevo rifiutato un contratto per Las Vegas, perché attaccata alle mie origini prima italiane poi europee. Quest’anno la conferma definitiva a contratto tempo indeterminato.
Che differenze trovi tra pubblico francese e quello italiano?
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Dal 2 al 18 luglio sulle scene del Teatro Nuovo è andato in scena lo spettacolo del Crazy Horse con tappa esclusiva per l’Italia Milano. In questo show abbiamo visto dodici ballerine che ripercorrono la storia del famoso locale di Parigi alternando vecchi numeri a nuove esibizioni.
Oggi incontro Gloria Parma la prima ballerina.
Hanno appena fatto i casting per trovare una nuova ballerina, per andare a Parigi, si sono presentate 30 aspiranti mi dice che ne hanno selezionate 3 e che spera che vinca una di loro.
Come è iniziata per lei l'avventura del Crazy Horse?
Ho fatto l’audizione per il Crazy tre anni fa, l’anno dopo mi hanno chiamata, ero libera, avevo rifiutato un contratto per Las Vegas, perché attaccata alle mie origini prima italiane poi europee. Quest’anno la conferma definitiva a contratto tempo indeterminato.
Continua il tour e lei cosa fa? Cosa augura alla sua
nuova collega?
Questa è l’unica
tappa italiana poi torno a Parigi dove lavoro presso la sede di Parigi del Crazy Horse. Mentre altre mie colleghe
proseguono il tour. Siamo una bella squadra, tutte molto unite. Ci dividiamo
tra assunte tempo indeterminato presso il Crazy di Parigi e le sostitute che ci
affiancano in questo tour.
Alla mia eventuale
compagna di lavoro auguro la stessa soddisfazione che ne ricavo io facendo
questo mestiere. Molti credono che questo sia un lavoro facile, perché la
nostra figura è legata al nudo, mentre è molto impegnativo e non è fatto solo
di frivolezze.
Quali sono i progetti futuri?
Per ora non ne ho e
non mi pongo troppe domande. Lascio
tutte le porte aperte. Ho imparato pur essendo razionale a lasciar fare al
destino. Quando lo lascio fare mi si
presentano le occasioni anche migliori. Poi,
chissà, dal Crazy sono uscite anche
presentatrici, attrici, a volte ci si sposa. Chi può dirlo.
Ci parli dello spettacolo; perché la gente dovrebbe
venire a vederlo?
E’ impossibile da
spiegare a parole. Dico solo che per capire bisogna venire a vedere. E’ unico
nel suo genere. Molto curato. Un’esaltazione della femminilità nel suo aspetto
più bello, il corpo.
Differenze tra lo spettacolo di Parigi e quello italiano?
In Italia si presenta
il meglio della storia del Crazy Horse con anche numeri nuovi mentre a Parigi è
uno spettacolo diviso in due atti firmato da Dick Walsch.
Che differenze trovi tra pubblico francese e quello italiano?
Il pubblico francese
forse è più preparato perché il Crazy Horse è un’istituzione a Parigi, sa cosa
va a vedere. In Italia c’è ancora molto preconcetto sul nudo, ciò nonostante i
riscontri che ho avuto finora da ogni categoria di persona con cui sono stata a
contatto diretto o indiretto sono stati positivi.
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