“Penso che un sogno così” di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, regìa di Giampiero Solari


Al Teatro Diana di Napoli dal 08/12/2015 al 13/12/2015

 

Servizio di Pino Cotarelli

 

Napoli - Giuseppe Fiorello con lo spettacolo "Penso che un sogno così", del quale è  anche autore con Vittorio Moroni, al teatro Diana dall’8 al 13 dicembre, fa centro per il terzo anno consecutivo. Un racconto della sua vita familiare, dei suoi primi passi professionali, dei rapporti con i cugini estroversi, dei personaggi inediti siciliani, dell’importante affetto del fratello più noto, “Fiorello”, guida nella vita, per la prematura morte del papà, e faro della sua carriera artistica; la coincidenza ha voluto che i due si esibissero contemporaneamente in due diversi teatri della città di Napoli con i rispettivi spettacoli. Una bella tenuta da consumato one-man-show, accompagnato da due ottimi musicisti come Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, e dove ha cantato con passione e con la sua splendida voce (molto somigliante), le canzoni di Modugno, alternandole con i racconti salienti della sua vita, nei quali spesso fa capolino il suo grande papà che accompagnava con le canzoni di Modugno, del quale era grande fan, tutti i momenti della giornata, specie quelli che trascorreva con la sua amata famiglia. Giuseppe ha quindi apprezzato, fin da piccolo, quei motivi che gli rievocano, e gli fanno rivivere, i più bei momenti in compagnia del padre, come afferma lui stesso alla fine dello spettacolo. Un allestimento che la  regia di Giampiero Solari, ha reso essenziale ed equilibrato, e che è risultato molto atteso dal pubblico che ha riservato all’artista, fin dall’inizio, un fragoroso affetto che non gli consentiva neanche di dare inizio all’accattivante racconto della suo vita. Giuseppe Fiorello, ha apprezzato ed ha ricambiato con la sua bravura nel raccontarsi, cantando una dopo l’altra le più belle canzoni di “Mimmo”: "Meraviglioso", "Lu minaturi", "Vecchio frac",  "La lontananza", "U pisci spada", "Volare".  Ha confidato poi che quando è stato convocato per interpretare in TV Domenico Modugno, è andato nel panico ed ha cercato l’incoraggiamento della moglie del grande artista scomparso, Franca, la quale dopo avergli confermato il suo apprezzamento per le accorate e appassionate interpretazioni, gli ha mostrato la famosa  giacca che indossava “Mimmo” quando ha vinto il Festival di Sanremo e lo ha convinto ad affrontare l’impegnativo ruolo che Giuseppe Fiorello  ha così bene interpretato perché lo sentiva già da sempre suo.

 

 
 

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