Franco Autiero


Servizio di Francesca Myriam Chiatto
 
Nel marzo 2008, a Vico Equense, Napoli, scompare Franco Autiero. Un grande del teatro, che dopo la laurea in lettere, ha dedicato la sua vita all’arte e, in particolare, alla grafica progettuale, che lo ha reso scenografo, drammaturgo e studioso della scena. Ben vent’anni dedicati all’amore per la sua passione, fra televisione e teatro, collaborando con grandi artisti tra cui Annibale Ruccello, Peppe e Concetta Barra, Isa Danieli, Lina Sastri, Gianfelice Imparato, solo per citarne alcuni. Dagli anni Novanta incomincia a scrivere testi e a portarli in scena, curandone anche le scenografie. Nel 1993, a maggio, il debutto a Napoli, al Proscenio di Villa Patrizi, in quanto autore e regista dello spettacolo “Polveri condominiali”, con Cetty Sommella e Fulvia Carotenuto, scene e costumi di Annalisa Giacci. Stesso anno, ma qualche mese dopo, nell’ottobre, un altro debutto, stavolta al Teatro Nuovo di Napoli, con “Miserabilia”, interprete ancora Fulvia Carotenuto con le musiche di Enzo Gragnaniello. Approda a Torino nel ’94 con lo spettacolo “Amarmarmaramar”, in scena al teatro Juvarra, in cui lavora come regista e autore, dirigendo interpreti come Peppe Bosone e, ancora una volta, Cetty Sommella. Nel 1995, poi, al Festival Settembre al Borgo di Caserta Vecchia, è, nuovamente, autore e regista di “Espiantati”, testo che interpreta, al fianco di Alessandra Borgia.  Ma sono due successi, rispettivamente del ’93 e del ‘94, “Ambo” e “Matamoro”, a fargli guadagnare i premi “Stabia, Ciro Madonna” come testo teatrale inedito e il Primo Premio alla XXV edizione del Premio Candoni Arta Terme per radiodrammi inediti. E questi stessi testi vengono portati in scena per la prima volta negli anni 2000: “Matamoro”, presentato, con Ernesto Lama (e, successivamente, anche con Elisabetta D’Acunzo), al Maggio dei Monumenti del 2000 e “Ambo”, nel 2006, con lo stesso Lama e Lello Giulivo. Oltre alla passione teatrale, Autiero si è dedicato anche a scrivere e pubblicare racconti, pezzi di opere teatrali, è stato uno studioso e ha collaborato a riviste, periodici e giornali specializzati, in critica, storia dell’arte e antropologia, specialmente in Campania. La collaborazione più forte si stringe tuttavia con Annibale Ruccello, di cui firma ogni allestimento scenico (ne sono un esempio “Le cinque rose di Jennifer”, del 1984 e “Ferdinando”, ’85). Anche dopo la sua scomparsa, vive sono rimaste nella memoria le opere e la passione dedicata al teatro da Franco Autiero, specialmente dall’associazione culturale intitolata a suo nome, che presso il Teatro Antonio Niccolini dell’ Accademia delle Belle Arti di Napoli, ha allestito una mostra dedicata al maestro che nel 2013, ha reso note al pubblico, bozzetti, foto, plastici, locandine e perfino alcuni oggetti dei suoi maggiori successi, attraverso un percorso-labirinto organizzato dagli stessi studenti dell’Accademia. Un’occasione per ricordare uno studioso e un artista scomparso prematuramente. 

 

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