“Y Olé!” – Ideazione e coreografia di José Montalvo Prodotto dal Théâtre National de Chaillot di Parigi


 Al Teatro Politeama di Napoli l’11 e il 12 febbraio

Servizio di Francesco Gaudiosi

Napoli- José Montalvo è indiscussamente uno dei protagonisti nel panorama europeo della danza contemporanea che, dopo il recente successo con Don Quichotte du Trocadéro, propone adesso una singolare lettura de La Sagra della Primavera di Stravinskij,  di alcuni brani di pop anglosassoni e di canzoni tradizionali di tutto il mondo.
Una scrittura coreografica ibrida e multiforme, che miscela una magnifica performance delle più tradizionali atmosfere di flamenco alle innovazioni dell’hip hop. Il risultato che ne deriva è una simbiosi interessante tra due stili diametralmente opposti ma al contempo decisamente miscelabili, che ricreano suggestioni proprie di uno sperimentalismo nel campo della danza davvero apprezzato.

Y Olé! è un viaggio tra i ricordi d’infanzia del regista, coreografo e scenografo sessantaduenne francese, “è un dittico che si apre con Le Sacre du Printemps di Stravinskij, una creazione musicale e coreografica che mi ha sempre affascinato, per la sua forma, la sua sensualità sonora, la sua inventiva ritmica. Ne propongo una lettura personale attraverso una scrittura coreografica meticcia, plurale. Una scrittura che accoglie una grande varietà di tecniche di danza. Contrariamente al vecchio mito pagano ho immaginato Le Sacre come una festa primaverile, una celebrazione esuberante della vita. La seconda parte accoglie canzoni e brani popolari legati alla mia infanzia e alla mia gioventù. Ricordi delle feste familiari e del flamenco, forse le scene primitive e le notti originarie della mia passione per la danza”. Così come la coreografia, anche la scenografia e la progettazione video sono di José Montalvo, che riesce a creare un non luogo dove si incrociano radici etniche differenti, così come sono diverse le lingue che si esprimono simultaneamente nello spettacolo attraverso il linguaggio della danza.

Il pubblico resta incantato di fronte a questa primavera di colori e di vitalità, e applaude calorosamente i 16 interpreti che riescono a creare un ‘ora e poco più di magia teatrale.

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