EXPLODING PLASTIC WARHOL drammaturgia e regia di Mirko Di Martino
Teatro TRAM, Napoli fino al 15 ottobre 2017
Servizio di Rita Felerico
Napoli - Essenziale la scenografia ma di
effetto; un allestimento che si avvale della collaborazione dell’Accademia di
Belle Arti di Napoli: una passerella grigia alta venti centimetri disposta in linea retta dall’ingresso al palcoscenico,
un corridoio ai cui bordi siedono gli spettatori che con sguardo mobile da
destra a sinistra, in alto e in basso, osservano gli attori muoversi a passo
sicuro su quel tappeto che la fantasia di volta in volta, nel mentre si
presenta un nuovo personaggio sulla scena, vede impregnarsi di lacrime e di
sofferenza. Si racconta in quell’andirivieni di passi di un
Andy Warhol poco noto al grande pubblico, ammirato o denigrato invece per le
sue tele di rottura: la Pop Art, che ha reso capolavori i barattoli di zuppa
Campbell, le scatole Brillo e i ritratti di Marylin. Aleggia la sua presenza in
forme di colorate maschere appese a fili come panni al vento sulla testa degli
spettatori.
Si racconta di Andy degli anni ’60 e
dell’Exploding Plastic Inevitable del marzo 1966, spettacolo cult, un mix fra psichedelia
e cultura alternativa nel quale il confine tra vero e falso, tra vita e non vita,
si slabbra continuamente attraverso la droga e le visioni surreali, inseguendo
arte inespressa e ingannevole libertà, sprecata in quella Factory underground
di una New York ricca e divaricata.
Nel testo e nella regia di Mirko Di Martino
Andy appare in tutta la sua genialità e nella sua inamovibile fredda incapacità
di comunicare e agire umanamente; spesso dichiara di comprendere, rispondendo
alle sollecitazioni di una ‘coscienza vestita di bianco’, ben interpretata da
Titti Nuzzolese (Marylin o l’inconscio?). Ma questo comprendere non lo apre al
dialogo e all’ascolto. Ci si cala perfettamente nei suoi panni Orazio Cerino,
con un linguaggio quasi meccanico, a scatti, con quella maschera sempre uguale
a se stessa, quasi da ‘idiota’ dostoevskiano.
Gli altri
personaggi, resi famosi e abbandonati al culmine della loro notorietà dall’imprevedibile
Andy, sono in cerca di un’identità e di una libera espansione, ma si lasciano
andare nel gorgo delle droghe, uccidendo gli sprazzi di bellezza ancora vivi in
loro. Edie Sedgwick, ovvero la
bravissima Antonella Liguoro, presa e soffocata da una disperata ricerca di
libertà in fuga da se stessa e da tutti. Ricorda la Magdalena del ‘Delirium’
di Oliver. E poi c’è Freddy Herko, Dario Tucci: convince il suo ballerino /
suicida che al vertice della sua perfezione interpretativa (il Vasilij del Canto
del Cigno) si ‘getta’ dalla finestra. Infine Valerie Solanas interpretata da una coinvolgente e ‘veritiera’
Angela Bertamino, una ‘femminista’ lacerata da una inesplicabile ricerca
d’amore. Dichiara il regista: “Siamo felici
di poter inaugurare la seconda stagione del TRAM con uno spettacolo dedicato a
Warhol che ci permette di unire arte, teatro e cultura. Warhol lavorò tutta la vita a costruire
un'immagine di se stesso che fosse il più possibile vicina alla sua
immagine pubblica. Cercò di diventare più famoso dei suoi stessi dipinti e ci
riuscì, ma a costo di sacrificare una parte importante della sua vita. Lo
spettacolo è una tappa importante per noi; è il primo spettacolo nato e
realizzato appositamente per il TRAM”.
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