COMPAGNIE TEATRALI IN TEMPO DI CORONAVIRUS

Incontro (telefonico) con Teatro AvaNposto Numero Zero, fondato da  Egidio Carbone Lucifero (ECL)

Servizio di Rita Felerico

Napoli - In via Sedile di Porto 55, nel cortile di uno di quei palazzi che si allungano sul limite dell’antica città medioevale protesa verso un improbabile mare, una scala scende nel ventre di uno spazio, immaginabile ma non scontato, Teatro AvaNposto Numero Zero. Fondato da Egidio Carbone Lucifero (ECL) - ingegnere con la passione del teatro- regista, attore, ideatore della teoria dell’Attore Costitutivo, che pone in relazione la struttura dinamica della materia e il suo modo di assumere una propria forma anche rispetto alla relazione con l’esterno, con l’esperienza dell’attore, il quale in scena muta dando volto e anima ai suoi numerosi personaggi, muovendosi dentro una specifica atmosfera spazio/temporale. Il Teatro si è rivelato nel tempo il luogo dove in modo a-pregiudiziale si sono aperte le porte alla sperimentazione. Ha dichiarato ECL in una intervista: “In merito alla nascita della scuola Bottega C. La Bottega C è la prima scuola interna dell’Avanposto Numero Zero, evoluzione naturale di anni di studio, che continuano in un luogo nel quale si sperimentano, mettendoli in scena, l’Essere, la Coscienza e il Vissuto. Una vera e propria antica bottega, perché la sperimentazione non è mai disgiunta dalla tradizione, un luogo di confronto e formazione all’insegna dell’Attore Costitutivo, il pensiero che da vent’anni è la strada maestra sulla quale ho avuto la fortuna di incontrare tanti compagni di viaggio”. 

Ho desiderato così inserirmi in uno dei loro incontri ‘virtuali’ sapendo che avrei scoperto, come è stato, un vero e proprio simposio. Si partiva dalle riflessioni scaturite dalla visione (proposta da Amelia Longobardi) della ripresa di “Titanic the end” - una visione registica di Salvatore Cantalupo dello spettacolo di Neiwiller - e dalla lettura fatta in precedenza di un testo di Enzo Moscato “Occhi gettati”, con l’intento di ripensarlo in relazione alle osservazioni che i più giovani componenti della compagnia aggiungevano al prezioso, personale racconto di interpreti del teatro tradizionale e non come Tina Femiano.  Il dialogo ha inoltre richiamato la lettura di un articolo di Enzo Moscato su Neiwiller. Importante è segnalare che Enzo Moscato ha partecipato come ospite e ”alla pari” nella discussione, intervenendo e confrontandosi con tutti i partecipanti. Questo insomma tanto per fare i conti con la tradizione, e che tradizione! e per riportare l’esperienza condivisa della lettura ai temi più scottanti dell’oggi, per ribadire come un ‘teatro di cantina’, non perseguendo una pura logica commerciale, porti avanti una discussione sul teatro e per il teatro all’insegna di un percorso culturale. 


Questo un breve resoconto del simposio: “Non si parla molto di cultura oltre i tavoli di dibattito ufficiali o semiufficiali, ovvero non ci sono ancora proposte concrete di azione. Questa estate- ci si chiede secondo una logica semplice e consequenziale - non sarebbe opportuno aprire tutti i luoghi possibili all’aperto per ospitare teatro, cinema performance artistiche? Su Skype si continuano le riunioni e gli incontri che già erano in atto prima del corona. Occorre progettare la solidità del costruire, un futuro che veda la partecipazione ai tavoli di discussione e gestione di quelle che sono considerate ‘piccole realtà, intessute invece e voce dei problemi della società a tutti livelli, in grado di esprimere i loro bisogni e necessità. Occorre lasciare qualcosa, una traccia per il dopo, non far teatro solo per far teatro”.  E su Moscato si osserva: “Ciò che colpisce è la sua umiltà, la leggerezza e l’ironia con la quale ha attraversato trasversalmente la storia - passata e presente - del teatro e della tradizione napoletana”, e Moscato è un vero Maestro e come tutti i Maestri possiede un equilibrio al quale riferirsi, è autonomo nell’esprimere la sua creatività, racconta ‘cose’ e ‘fatti’ con tutto un universo di fantasia che parte dal vissuto e dall’esperienza negli accadimenti. E su questo le voci dei partecipanti concordano confluendo su una espressione molto significativa a riguardo: per lasciare qualcosa, un dopo anche rispetto alle problematiche poste in atto in ‘tempo di quarantena’ occorre combattere contro la polvere. Quale è il significato di questa espressione? Rafforzare la mission che Teatro AvaNposto Numero Zero si è posta. 

Ci sarà per il gruppo un nuovo incontro con Moscato e successivi approfondimenti per ‘spolverare’ un passato con l’intento di renderlo non icona ‘spettacolare’, ma terreno di confronto e di successiva ricerca, proiettato nel futuro ricco dei valori acquisiti. Fra gli autori sui quali il gruppo si confronterà successivamente figurano Gennaro Vitiello - fondatore del Teatro Scuola Campania - con il testo La Magia delle farfalle e Antonio Petito (grazie alla esperienza di Emilio Massa) per riflettere sulla dimensione dell’atto creativo come ironia e sulla scrittura teatrale di Petito, il quale scriveva così come si doveva pronunciare la parola, basandosi sul ritmo del fiato, del respiro, dando vita ad una vera e propria sintassi fonetica. Questo rende Antonio Petito un autore di livello europeo, moderno lì dove realtà e immaginario si fondono mirabilmente. Il tempo è trascorso velocemente, un simposio che nessuno avrebbe voglia di abbandonare. Siamo in tempo di quarantena, di sospensione, di rottura degli abitudinari schemi di relazione, ma come si sta dimostrando ogni realtà teatrale, come è giusto che sia se è vero teatro, non perde la sua dimensione, anzi la rafforza e la nutre.

Chiediamo ad ECL :

Quali gli spettacoli e le attività che - per forza di cose - sono state rimandate? “Marzo doveva essere il mese delle repliche de La bufaliera al Teatro Avanposto Numero Zero, ancora otto serate dopo le dieci di ottobre scorso, quando ho deciso di riproporre questo lavoro a dieci anni circa dall’ultima prestigiosa messa in scena vissuta al Teatro di San Carlo di Napoli nel febbraio 2010. Doveva essere anche il mese della riedizione del testo nella sua traduzione in lingua inglese, dopo la prima edizione in italiano (Falco Editore 2007) e la successiva in lingua araba a cura di Mohamed Salmawy (Al Ahram, 2012), edita in Egitto. Due edizioni, tra l’altro, molto fortunate e delle quali non si trova più copia. Era anche il momento di progettare la nuova stagione in teatro, di procedere con la Bottega C e di cominciare a preparare il mio nuovo lavoro inedito. Nulla perduto, però, solamente rimandato a presto, si spera”.


Quali le considerazioni che può trarre da questa esperienza covid

“Quando il 7 marzo sono tornato dagli Stati Uniti, dove sono stato per lavorare alla conclusione della traduzione del testo con il team che se ne è occupato, gli eventi riguardanti il covid19 si sono evoluti in maniera repentina e inverosimile. Quello che doveva essere il momento delle prove con la compagnia, in metà giornata si è trasformato in distanze e isolamento. Come altri gruppi, ci siamo attrezzati per ritrovarci virtualmente e continuare a studiare, provando a far tesoro del silenzio, in attesa che il teatro possa tornare a essere se stesso. D'altronde, dopo la dedizione esclusiva, totalizzante, direi debilitante con cui solitamente accompagno la realizzazione di un mio lavoro, (è successo per La Bufaliera, tra l’altro, ma anche per i lavori cinematografici Guado - Ita, 2014 e Caligo - Ita, 2016), ho sempre vissuto momenti di tabula rasa, di vuoto profondo, rischioso, disequilibrante ma necessario per ripartire in rotta verso destinazioni inesplorate, per quanto mi riguarda, e non proprio convenzionali. La pandemia del covid 19 è stato, ed è, questo per me, una tabula rasa che, potenzialmente, potrà donarmi occhi nuovi per scrutare il modo d’essere dell’uomo, è ciò che da sempre mi interessa e appassiona, e provare a rappresentarlo”.

La Compagnia del Teatro Avanposto Numero Zero è composta da :
Tina Femiano, Emilio Massa, Amelia Longobardi, Federica Castellano, Giusy Farella, Fortuna De Crescenzo, Anna Bocchino, Francesca Esposito, Vincenzo Di Giovanni, Rosario Esposito, Salvatore Cirillo, Francesco Luongo e da altri attori che, spesso, collaborano ai nostri incontri o produzioni.




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