ANIMALI DA BAR uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO

Al Teatro  Bellini da martedì 18 a domenica 23  febbraio  2020

Servizio di Rita Felerico

Napoli -  Finalmente si ride, con gusto e per intelligente comica ironia;  popolare, irriverente,  un linguaggio “pane al pane e vino al vino”, una drammaturgia che parla delle inquietanti ferite del mondo contemporaneo senza perdere di vista il nostro essere uomini, ovvero i nostri limiti, giocando con scelta cosciente sulla impossibilità di uscire dalle contraddizioni se non le si accettano. Un modo per attraversare ad occhi aperti le cose, gli avvenimenti senza nascondere nulla, senza quel voler “apparire” ad ogni costo quello che non si è, ed essere ‘più belli e perfetti’ come impone l’ acclamato  conformismo. Animali da Bar è parte di una trilogia (Cous Cous Klan, Animali da Bar e Thanks for Vaselina) che è il progetto drammaturgico della Carrozzeria Orfeo, nata nel 2007 da una idea di due giovani attori diplomati all'Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine, Massimiliano Setti e Gabriele Di Luca. Insieme a Luisa Supino, divengono autori, registi ed interpreti dei propri spettacoli, dei quali curano anche la composizione di musiche originali. “Carrozzeria Orfeo – spiegano -  è un nome che nasce dalla contrapposizione di parole tra loro molto diverse. La concretezza di una carrozzeria e il simbolo dell'arte. La fatica del mestiere, il sacrificio, la manualità dell'artigiano e allo stesso tempo la volontà di vivere un'esperienza onirica”. 

Siamo dinanzi ad un’ esperienza di regia collettiva, di un lavoro di squadra sia per l’allestimento delle scene che per la cura delle musiche; si parte dai testi di Gabriele Di Luca per collaborare insieme alla costruzione della messinscena, senza mai perdere di vista il pubblico, con il quale si instaura un rapporto continuo e surreale. I ritmi delle battute,  i colpi di scena, raccontano in toni paradossali ma essenziali, sentimenti e situazioni, rendendo partecipi gli spettatori di verità ‘vere ma spesso tenute nascoste’. Riecheggiano temi nella letteratura toccati da grandi poeti e scrittori, solo per ricordarne alcuni O’Neil, Dostoevskij, Pavese. Quali temi? quelli della conflittualità con il mondo e con se stessi, la noia di vivere, l’indifferenza, la solitudine, il vuoto interiore e ancora le paure, le frustrazioni, il rancore.  Tutto viene sviscerato sul bancone di un bar, luogo asettico e il solo possibile per ‘dialogare’,  dove queste schegge di umanità si incontrano, come animali notturni. Il tutto si racconta senza ‘peli sulla lingua’ ma con il colore del riso; nessun giudizio o suggerimento morale, ma proprio per questo fedele nel dire della ‘disumanizzazione’ senza sfondi ideologici, contagiando la capacità di ridere delle nostre debolezze. La voce fuori campo di un  vecchio bizzarro e malato (quella di Alessandro Haber) commenta i caratteri dei personaggi, simbolici nel loro esprimersi: il piccolo impresario di pompe funebri per animali che aspira alla scalata sociale; l’ucraina e il suo utero in affitto; il buddhista.  Se non ci sono buoni sentimenti è presente la nostra dimenticanza dei sentimenti, non ci sono possibilità di scelta e quando può apparire possibile, una volontà superiore ci soffoca. Bravissima Beatrice Schiros, l’ucraina, bravo Federico Vanni, Swarovski, che veste un po' il grillo parlante della situazione e tutti gli altri, nei loro dialoghi di eccesso. Un pezzo di teatro contemporaneo  tutto da vivere, un teatro giovane e originale.

drammaturgia Gabriele Di Luca
con Beatrice Schiros, Alessandro Federico, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Federico Vanni 
voce fuori campo Alessandro Haber
musiche originali Massimiliano Setti
progettazione scene Maria Spazzi
assistente scenografo Aurelio Colombo
realizzazione scene Scenografie Barbaro srl
costumi Erika Carretta
luci Giovanni Berti
allestimento Leonardo Bonechi
illustrazione Federico Bassi
foto di scena Laila Pozzo
organizzazione Luisa Supino
regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
Produzione 2015 Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con Festival Internazionale di Andria | Castel dei Mondi in coproduzione con Marche Teatro


 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti