“La notte poco prima delle foreste” di Bernard-Marie Koltès con Pierfrancesco Favino

Napoli - Teatro Bellini - dal 26 febbraio al 4 marzo 2019

Servizio di Pino Cotarelli


Napoli – Immediato successo di pubblico per l’intenso monologo di Bernard-Marie Koltès ”La notte poco prima delle foreste”, nella prima del 26 febbraio al Teatro Bellini, per la regia di Lorenzo Gioielli. Toccante e commuovente la prestazione di Piergiorgio Favino, che diede un breve anticipo di questo testo, sul palco del Festival di Sanremo nel 2018. L’attore, tutt’uno  con il personaggio, nei panni di uno “straniero”, “diverso”, “immigrato”, con voce a tratti rotta dal pianto, in un racconto-denuncia della propria condizione di “trasparenza”, urla dignitoso, la condizione di difficile sopravvivenza di questo disperato. Un’aspirata “normalità” che diventa sempre più irraggiungibile con il solo sbocco nello sfruttamento o nella disoccupazione. La disperata e appassionata dimostrazione delle qualità possedute e mai esibite, come estrema garanzia per essere considerati “normali” ed esorcizzare la propria estrema povertà e fragilità. Un delirio della disperazione, il racconto delle tante allucinanti facce incontrate, la condivisione di un amore disperato, le rapina dei pochi spiccioli e le percosse subite per una bevuta in compagnia, nella completa indifferenza dei presenti. E’ questo l’isolamento che ti spinge alla ricerca di un proprio simile per poter finalmente raccontare a qualcuno la propria disperazione e la propria illusione, anche se sotto una pioggia scrosciante che bagna e infradicia, perché puoi almeno una volta, essere un “protagonista”, un “vivente”.  Il desiderio utopico di un sindacato mondiale che non faccia solo gli interessi dei soli appartenenti alla casta, gli sembra alla portata di mano, realizzabile. La rassegnazione per una vita impossibile emarginata, nel ricordo dei conflitti del paese di provenienza, dove sparano a qualunque cosa sia in movimento, confluisce in una disperata e rassegnata “ribellione” consapevole che non potrà mai andare oltre le sue inascoltate disperazioni. La notte poco prima delle foreste quindi come il punto di non ritorno della nostra umanità. Una regia equilibrata e oculata quella di Lorenzo Gioielli, per questo testo dell’autore scomparso prematuramente a quarant’anni, con scenografia minimale, ombre e luci soffuse, una sedia, neon intermittenti per la riproduzione di un temporale con pioggia incessante e battente. Nelle note di regia si legge infatti l’intenzione del regista di portare alla luce tutto ciò che si è compreso dell’umanissima bellezza che c’è nel testo e nell’attore, senza tracciare alcuna linea di separazione, depurando ed esaltando l’esistente, senza aggiungere inutili sovrastrutture espressive. 

Pierfrancesco Favino dice: «Mi sono imbattuto in questo testo un giorno lontano, mi sono fermato ad ascoltarlo senza poter andar via e da quel momento vive con me ed io con lui. Mi appartiene, anche se ancora non so bene il perché. E’ uno straniero che parla in queste pagine. Non sono io […] eppure mi perdo nelle sue parole e mi ci ritrovo».

La notte poco prima delle foreste” fu presentato nel 1977 al Festival d’Avignone, dal drammaturgo e militante comunista Bernard-Marie Koltès, che con questa sua prima opera teatrale, si consacrò al teatro francese.

di Bernard-Marie Koltès
traduzione Giandonato Crico, Pierfrancesco Favino
adattamento teatrale Pierfrancesco Favino
con Pierfrancesco Favino
luci Marco D’Amelio
sound designer Sebastiano Basile
regia Lorenzo Gioielli
produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo


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