“IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO” DI JOELE ANASTASI

Al Teatro Galleria Toledo di Napoli unica data 9 gennaio
 

Servizio di Andrea Fiorillo
 

Napoli - Il lungo fine settimana completamente dedicato alla compagnia Vucciria Teatro, presso la Galleria Toledo, è cominciato venerdì 9 Gennaio, data unica per Io mai niente con nessuno avevo fatto”, lo spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2013 (Miglior Spettacolo/Miglior Drammaturgia a Joele Anastasi/Miglior Attore a Enrico Sortino) e selezionato come rappresentante italiano del teatro off al San Diego Fringe Festival.

Tre attori, soli nelle loro nudità”, divisi solo da un fascio di luce, tre anime che cominciano a raccontarsi, a gridare al mondo le loro esigenze, le loro mancanze, le loro profonde verità. Un racconto straziante perché parla di solitudine, a volte condivisa, ma mai fisicamente vissuta nella condivisione, tre individui che si mettono a nudo, figure sole e appassionate, che non escono mai di scena, ascoltano gli altri, ascoltano se stessi, senza mai riuscire ad andare oltre quel buio nel quale, in silenzio, ogni volta ripiombano.

Siamo negli anni '80, in una Sicilia popolare in cui la mentalità ristretta, il giudizio degli altri, la violenza fisica opprimono la verità, distruggendo troppo spesso i sogni legati ad una fuga, dove Messina e lo stretto, appaiono lontani, mete irraggiungibili eppure tanto ambite. In questa realtà complessa, fatta di parole e di gesti che feriscono ed uccidono linnocenza, c’è Giovanni, con il suo entusiasmo della giovinezza, con la sua voglia di ballare, di essere pienamente se stesso, e fortemente diverso da tutti gli altri. Giovanni è l'amore che va oltre i pregiudizi, la cattiveria e la sofferenza. È vulnerabile e indifeso ma ha la forza entusiastica e vitale di chi pensa che semplicemente sulle note della musica si superi anche il dolore più assurdo, come quello della malattia, quello della morte.

Accanto a lui, lontani e pur sempre strettamente connessi, ci altri due personaggi: Rosaria, magnificamente resa da Federica Carruba Toscano, la cugina con la quale ha imparato a danzare ed a sognare, lamica alla quale raccontare, la madre da far preoccupare e far piangere, la sorella dalla quale farsi coccolare, la figlia da proteggere, contro tutto e tutti, perché in un mondo di soprusi Giovanni è anche il coraggio, il riscatto, la voglia di vedere sempre del positivo, nonostante tutto e Giuseppe, interpretato da Enrico Sortino, l'insegnante di danza che diventa passione e rovina, anima nella quale Giovanni fa annegare la propria innocenza.

I personaggi di Joele Anastasi per sua stessa ammissione sono “bestie” ai margini di una società, che parlano una lingua fatta di carne, di sopraffazione, di violenza subita, di verità. Questo perché gli attori in scena e la regia stessa basa tutto il lavoro su una profonda onestà che rende lo spettacolo magicamente generoso, nonostante il dialetto, nonostante la forza e la drammaticità degli argomenti.

Perché quando il teatro è fatto ricercando la bellezza, porta a questi risultati.

 

 

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